Veicoli commerciali: ricetta Unrae per svecchiare il parco

di Michele Crisci*

In un contesto globale di grande incertezza economica e politica, a cui si aggiunge la recente crisi di coronavirus, il cui impatto è al momento ancora incerto, pesano certamente sul depresso mercato dei veicoli commerciali, come pure sulla domanda dei veicoli industriali, la fragilità della ripresa economica e l’accentuata instabilità politica tutte Italiane. 

Tutto ciò in un anno di per sé già molto sfidante per il comparto dei veicoli commerciali a causa dell’entrata in vigore dei nuovi, ambiziosi obiettivi Europei di CO2, mentre il vetusto parco circolante Italiano, circa la metà del quale ante Euro 4 ossia con più di 14 anni di età, continua a invecchiare, con effetti negativi su salute e sicurezza dei cittadini.

Unrae ribadisce l’urgenza di politiche nazionali integrate, sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta, che si accompagnino al credito d’imposta, misura annuale da rendere strutturale, per favorire un programmato e più rapido svecchiamento del parco circolante, come noto tra i più vecchi in Europa. A tal fine, Unrae ha già avanzato, nelle opportune sedi istituzionali, alcune proposte. Una tra queste, ispirata all’inclusione delle fasce più deboli nella transizione a una mobilità sostenibile, prevede incentivi anche per l’acquisto di veicoli usati Euro 5 o 6, con contestuale rottamazione dei veicoli più vecchi e inquinanti.

*Presidente di Unrae

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