Smart mobility, 5 priorità per i trasporti intelligenti
Mobilità urbana, MaaS, logistica, sicurezza stradale e smart road per far crescere l’Italia. Sono queste, in sintesi, le 5 aree di intervento nelle quali una massiccia dose di tecnologia e digitalizzazione sarebbe in grado di incidere fortemente sullo sviluppo dell’intero sistema Paese. La realizzazione della smart mobility ha dimostrato in altri Stati vantaggi indiscutibili come per esempio la riduzione del 20% dei tempi di spostamento e l’aumento del 10% della capacità infrastrutturale. L’analisi delle potenzialità legate ai nuovi sistemi tecnologici è contenuta in due documenti redatti dall’Associazione che rappresenta circa 80 realtà del settore e presentati nell’ambito del convegno “Smart Mobility: un’opportunità per la crescita” alla presenza di rappresentanti del Governo, delle istituzioni e delle amministrazioni locali impegnate a redigere i PUMS (Piani urbani per la mobilità sostenibile).
“Occorre puntare sullo sviluppo di una mobilità intelligente – ha dichiarato Rossella Panero, presidente di TTS Italia – in grado di portare benefici sia all’utente del trasporto che all’intero sistema economico italiano. Ecco perché la nostra associazione ha voluto tracciare nel dettaglio le azioni da compiere nell’immediato”.
Miglioramento della sicurezza stradale, efficientamento della logistica, realizzazione dei servizi MaaS (Mobility as a Service), ottimizzazione della mobilità urbana ed extraurbana, sviluppo delle smart road e dei veicoli autonomi sono le 5 priorità individuate nel documento “Le proposte di TTS Italia per la Smart Mobility”. Secondo TTS Italia c’è bisogno di continuare l’azione programmatoria avviata con il Piano di Azione ITS Nazionale nel 2014 a cui andrebbe aggiunta una copertura finanziaria finora assente. Una spinta verso un trasporto pubblico locale più smart potrebbe arrivare dall’utilizzo di una parte del Fondo per il Tpl, già stanziato e in capo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Un altro punto importantissimo è l’implementazione del MaaS, un sistema basato su piattaforme tecnologiche che consentono di rendere disponibili diversi servizi offerti su un territorio (sosta, pedaggio/ZTL, taxi, car sharing, bike sharing, car pooling, trasporto pubblico locale, ecc.), fornendo le informazioni e consentendo un pagamento unico. Per mettere a frutto questo sistema però è necessario definire delle linee guida al fine di garantire lo sviluppo di un mercato armonizzato. Per le smart road e i veicoli connessi sarebbe necessario l’inserimento nella prossima legge di Stabilità di una quota di finanziamento per le applicazioni sulla rete infrastrutturale italiana. Infine, per snellire la mobilità urbana sarebbe utile una quota di finanziamento a favore degli enti locali che stanno realizzando i PUMS (Piani urbani della mobilità sostenibile).
Gli ITS (Sistemi di trasporto intelligenti) sono protagonisti assoluti di questi piani. Le priorità per le Pubbliche amministrazioni sono illustrate nel secondo documento presentato da TTS Italia “Gli ITS per i PUMS nelle Città italiane”, elaborato nell’ambito di uno specifico gruppo di lavoro con l’obiettivo di creare una vera e propria guida per gli enti locali e le città con oltre 100mila abitanti, tenute a redigere i piani entro il prossimo agosto, ovvero a due anni dal decreto 4 agosto 2017.
Tra le priorità, semafori centralizzati, potenziamento del trasporto pubblico locale, telecontrollo delle ZTL, smart parking, infomobilità e una centrale integrata in grado di accogliere l’enorme mole di dati che produce un centro urbano, codificarli e restituirli in una forma utile sia alla cittadinanza sia all’amministrazione come supporto all’attuazione delle strategie per la mobilità.
L’Italia è un Paese che si muove su gomma. Il 91,19% degli spostamenti avviene su strada con evidenti esternalità negative in termini di congestionamento, inquinamento ambientale e sicurezza. A questo va aggiunto che la domanda di trasporto stradale presenta notevoli squilibri territoriali, in quanto i flussi di traffico sono essenzialmente concentrati su alcune direttrici critiche e nei nodi attorno alle principali aree metropolitane ed industriali del Paese.
Sul fronte della sicurezza, i valori assoluti dell’incidentalità stradale, anche se inferiori in confronto agli anni precedenti (ad esclusione del numero dei morti che torna a crescere rispetto all’anno precedente), rimangono molto alti soprattutto in ambito urbano dove si verifica circa il 75% degli incidenti, con impatti sociali ed economici estremamente preoccupanti. Gestire in maniera “smart” la mobilità significa incidere in modo rilevante sulle criticità. Esperienze avviate in altre Paesi europei e negli Stati Uniti hanno dimostrato che l’applicazione degli ITS conduce a una riduzione dei tempi di spostamento dell’ordine del 20%, a un aumento della capacità della rete dal 5 al 10 per cento, a una diminuzione degli incidenti del 10-15%, delle congestioni del 15%, delle emissioni inquinanti del 10% e dei consumi energetici del 12%.