Produzione di auto: farla ripartire con misure ad hoc

di Gianmarco Giorda*

Con il decimo ribasso consecutivo a dicembre 2019, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto a dicembre 2018, la produzione industriale italiana chiude l’anno 2019 negativamente, trainata in basso anche dall’andamento non buono del settore automotive. Si tratta di una dinamica che non riguarda solo l’Italia, visto che anche in alcuni dei major market europei i problemi legati all’industria automotive si riflettono in una flessione dei livelli produttivi dell’industria nel suo complesso. In base agli ultimi dati disponibili, a novembre la produzione industriale diminuisce in termini tendenziali dell’1,5% nell’area Euro e dell’1,3% nell’area UE28. Del resto, come già rilevato il mese scorso, in tutti e 5 i maggiori Paesi europei i volumi produttivi delle autovetture risultano in diminuzione nel 2019 rispetto al 2018.

La fase di debolezza che il comparto sta attraversando in Europa, unita all’impatto dei problemi legati alle relazioni commerciali internazionali – non ultimo quello che riguarda i fermi produttivi della Cina e i conseguenti possibili blocchi delle forniture alla filiera automotive europea e italiana – influiscono anche sul trend dell’export italiano di autovetture – con una contrazione del 24% nel 2019 – e di componenti automotive. A ottobre 2019 (ultimo dato disponibile), infatti, il valore delle esportazioni della componentistica della filiera diretta registra un calo tendenziale del 4,7%, con flessioni significative verso alcuni dei major markets europei: -2,7% verso la Germania, -6,8% verso il Regno Unito, -12,6% verso la Francia.

Si tratta di effetti che destano una certa preoccupazione, nonostante nel cumulato da inizio 2019 l’export dei componenti italiani mantenga, per il momento, il segno positivo (+0,2%). Parallelamente, l’indagine Istat sulle intenzioni di acquisto delle autovetture nei prossimi 12 mesi evidenzia un trend in peggioramento, in base al quale Anfia ha stimato una proiezione del mercato auto 2020 a 1,94 milioni di unità, con un andamento negativo delle vendite nella prima metà dell’anno.

In conclusione, è necessaria una politica industriale per il settore finalizzata a far ripartire la produzione in Italia e a gestire la transizione produttiva in direzione dell’elettrificazione, creando le condizioni per lo sviluppo di un ecosistema industriale adeguato e per una ricaduta positiva sul mercato. Ci auguriamo che dal Tavolo automotive lanciato qualche mese fa dal Mise, e declinato anche sulle politiche industriali, nascano provvedimenti di breve e medio periodo a sostegno della nostra filiera produttiva.

*Direttore di Anfia

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