Produzione industriale di auto: contrazione che preoccupa

di Gianmarco Giorda*

Resta preoccupante la contrazione produttiva di un settore, quello dell’automotive, basilare per l’economia italiana per cui è proseguita, anche nel terzo trimestre 2019, la fase di debolezza iniziata nel 2018, con una crescita del Pil di appena lo 0,1% a livello congiunturale, pur in presenza di un’evoluzione favorevole dei consumi e dei redditi e di segnali ancora positivi provenienti dal mercato del lavoro.

La preoccupazione cresce, a maggior ragione, in un momento caratterizzato da tensioni commerciali internazionali e da un rallentamento della domanda globale, ed europea, di autoveicoli. Quest’ultimo pesa anche sull’Italia, dove, ad esempio, il valore, in termini di fatturato, degli autoveicoli nuovi esportati nei primi 8 mesi del 2019 è inferiore dell’8,4% rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2018.

Ripercussioni anche sul comparto della componentistica, che comincia a risentire, in termini di produzione ed export, degli effetti della flessione della produzione di autoveicoli in Ue, in particolare in Germania e Regno Unito, nella prima metà dell’anno. La componentistica italiana registra da anni un avanzo commerciale significativo e mantiene per ora un trend positivo delle esportazioni, in rialzo dello 0,6% nei primi 8 mesi del 2019, ma presenta un’inversione di tendenza nel trimestre giugno-agosto, con un valore dell’export in diminuzione del 3,3%.

*Direttore di Anfia

 

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