La guida autonoma potrebbe peggiorare il traffico del futuro
La guida autonoma potrebbe portare ad un notevole peggioramento del traffico del futuro se non ci saranno dei piani per la mobilità ben studiati e strutturati. Il grido d’allarme è lanciato, toccherà ora ai governanti decidere se e cosa fare per evitare un caos tremendo. Perché che sia la prevedibile ampia diffusione nelle metropoli del futuro dei veicoli a guida autonoma, siano essi vetture private o mezzi pubblici, è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che questa potrà portare benefici per la mobilità di disabili e anziani, creerà per i pendolari nuove opportunità per sfruttare il tempo per gli spostamenti casa-ufficio e molto altro. Ma potrebbe anche comportare problemi a livello di traffico.
Traffico, la guida autonoma potrebbe essere un pericolo
Per evitare il rischio, serve che chi governa si muovi con largo anticipo. Per fornire autorizzazioni alla circolazione nelle città di auto e bus senza pilota, bisognerà prima adottare piani urbani di viabilità e trasporto studiati ad hoc. Questo è emerge dallo studio ‘Reshaping urban mobility with autonomous vehicles. Lessons from the City of Boston’ che The Boston Consulting Group ha realizzato in collaborazione con il World Economic Forum. Per arrivare a questi dati, si è preso in esame il risultato di sofisticate simulazioni e sondaggi, che hanno interessato le attitudini comportamentali dei possibili utilizzatori di auto a guida autonoma.
Il grido di allarme arriva da Boston
Nella capitale del Massachusetts la circolazione di auto e shuttle AV ha provocato ‘downtown’ un aumento dei tempi di percorrenza medi del 5,5%. Si tratta, chiarisce il report, di un fenomeno facilmente gestibile con alcuni provvedimenti di tipo amministrativo. Tra i provvedimenti suggeriti nella relazione, da segnalare l’adozione di corsie preferenziali per i veicoli a guida autonoma che permetterebbe un taglio dei tempi medi di viaggio del 8,3%. Per realizzarle si potrebbero utilizzare spazi oggi destinati ai posteggi, lasciati liberi dalla diffusione di massa delle auto a guida autonoma (a Boston si libererebbero il 48% dei parcheggi attuali). Viene suggerita, anche, l’istituzione di aree dedicate per il carico-scarico dei passeggeri.