Auto elettrica: quali vantaggi secondo Accenture
All’interno del nuovo report The Electric Vehicle: more than a new powertrain, Accenture si è posta l’obiettivo di indagare a fondo il segmento dei veicoli elettrici, la cui crescita rappresenta un unicum nel mercato mondiale dei veicoli personali, a dispetto della contrazione complessiva del mercato nell’anno della pandemia. Guardando allo scenario attuale, Accenture osserva come esso sia caratterizzato da una costante evoluzione delle tecnologie e dei mega trend del settore (CASE – Connected, Autonomous, Shared, Electrified), dalla evoluzione del consumatore più incline ad usare il trasporto urbano multimodale e dall’affermarsi di un modello basato sull’economia circolare che sta spingendo l’industria automobilistica a realizzare veicoli ecologici lungo l’intero ciclo di vita (dalla progettazione di auto utilizzando materiali riciclabili fino al riutilizzo delle batterie e recupero dei minerali a fine vita).
Secondo Accenture, sono tre i fattori che stanno spingendo gli OEM verso la mobilità elettrica.
1 – Regolamenti e incentivi governativi. Le più severe normative sulle emissioni di CO2 si affiancano a incentivi e sussidi per supportare gli investimenti, la promozione e le vendite dei veicoli elettrici.
2 – Sviluppo di infrastrutture e tecnologie. La crescente disponibilità di colonnine di ricarica e le innovazioni tecnologiche (come ad esempio la maggiore capacità di carica delle batterie) incentiveranno l’uso dei veicoli elettrici e contribuiranno ad aumentarne l’accettazione da parte del cliente.
3 – Crescente predisposizione del cliente. La maggiore consapevolezza del consumatore dell’impatto diretto che le proprie scelte e comportamenti di consumo hanno sull’ambiente, sta promuovendo sempre più la mobilità elettrica. È un fatto la crescente necessità, soprattutto presso le giovani generazioni, di trovare soluzioni all’avanguardia in materia di sostenibilità, in particolar modo per quanto riguarda la mobilità.
Lo Studio di Accenture rileva, a esempio, che entro il 2025, tutti i nuovi veicoli dovrebbero essere connessi ed entro il 2030 il 30% di essi sarà probabilmente elettrico; il 45% dei fornitori di car-sharing in Europagestisce già una flotta elettrica al 100%.
Nonostante la crescente domanda di veicoli elettrici e gli sforzi delle Case automobilistiche per soddisfare le richieste del mercato e i bisogni di sostenibilità della popolazione, il comparto industriale è ancora alle prese con temi quali le preoccupazioni dei clienti riguardo il tema dell’autonomia dei veicoli elettrici, l’elevato costo delle batterie e la totale sostenibilità dei veicoli elettrici.
Per affrontare queste sfide, secondo Accenture, le Case automobilistiche devono definire una strategia di evoluzione tecnologica e sviluppare piattaforme dedicate ai veicoli elettrici.
“Gli anni 20 saranno il decennio della transizione elettrica, con la combinazione di diversi elementi come quadro regolamentare, offerta di prodotto e crescente domanda che stanno accelerando fortemente la dinamica del cambiamento: non si dibatte sul “se”, piuttosto sul “quando e con quale velocità” questo avverrà” – ha dichiarato Teodoro Lio, Automotive e Mobility Lead di Accenture Europe. “Attualmente, i veicoli elettrici rappresentano un segmento in forte espansione e la più grande possibilità di crescita per il settore. Per le Case automobilistiche – sia tradizionali, sia “nuove” – si tratta di un modo per continuare ad avere successo dal punto di vista economico e, in parallelo, contribuire alla transizione energetica e ad alla creazione di un mondo più sostenibile, in linea con la crescente domanda dei consumatori”.
Elettrificazione al centro della rivoluzione della mobilità. L’e-mobility è un enorme game-changer, specialmente in combinazione con aspetti quali la connettività e la mobilità condivisa, e prospetticamente a supporto dello sviluppo del segmento dei veicoli autonomi.
A livello geografico, sono tre i Paesi che stanno guidando la rivoluzione della mobilità elettrica: Cina, Europa e Stati Uniti.
1 – Il governo cinese sta concretizzando il proprio impegno attraverso investimenti significativi in infrastrutture, sviluppo della catena di approvvigionamento e incentivi all’acquisto, rendendo la Cina il più grande mercato EV del mondo.
2 – L’Europa sta incrementando i propri interventi finalizzati alla realizzazione di una mobilità più sostenibile moltiplicando gli investimenti sia nella produzione di EV (guidata dalle Case automobilistiche tedesche) e nello sviluppo della catena di fornitura delle batterie (European Battery Alliance), oltre che tramite la penalizzazione degli OEM che non rispettano gli obiettivi di emissioni.
3 – Anche negli Stati Uniti, molti Stati stanno investendo nei veicoli elettrici e adottando regolamentazioni più forti che mirano a una mobilità più sostenibile e alla riduzione delle emissioni.
Nel panorama europeo, anche l’Italia sta definendo la propria strada per rimanere rilevante nel panorama automobilistico. Sono diversi gli annunci recenti di investimenti nel settore, anche corroborati dalla attenzione della politica al tema della transizione energetica, che avranno una ricaduta sul territorio nazionale.
Dall’annuncio del progetto per la più grande Gigafactory d’Europa da parte di Italvolt che produrrà batterie per un corrispettivo di 45GWh dal 2024, al polo nella Motor Valley per produrre vetture elettriche e plug-in di alta gamma, dove il costruttore cinese FAW investirà in centro di ricerca ed impianti di fabbrica oltre un miliardo di euro.
Senza dimenticare la nuova joint venture annunciata da Stellantis ed Engie EPS, un grande investimento per la costruzione di infrastrutture di ricarica residenziali, aziendali e pubbliche, e che fornirà inoltre abbonamenti per la ricarica energetica e tecnologie Vehicle-to-Grid per rendere la mobilità elettrica di accesso facile e conveniente per tutti.
Gli ostacoli per i produttori. Gli OEM tradizionali stanno affrontando nuove sfide legate non solo alla necessità di sviluppare un nuovo prodotto, ma anche alle aspettative emergenti dei clienti e allo scetticismo ancora diffuso nei confronti dei veicoli elettrici.
La catena del valore tradizionale deve evolversi, non solo in ambito ingegneristico e produttivo, ma anche dal punto di vista dell’utente, per includere nuovi fornitori e soddisfare le nuove esigenze e aspettative dei clienti.
“L’affermarsi dei veicoli elettrici porta con sé numerose e complesse sfide: la convergenza di player di diversi settori è la strada per affrontarle al meglio”, commenta ancora Lio. “Una delle più importanti sfide è legata all’infrastruttura di ricarica, che deve essere pensata mettendo al centro il cliente finale e i suoi bisogni (range, modalità di utilizzo, presenza o meno di un garage, ecc), superando i comparti stagni che spesso esistono tra costruttori, utilities e produttori di energia”.
La rivoluzione elettrica dà vita a un nuovo ecosistema in costante evoluzione che include servizi pubblici, sviluppatori di infrastrutture di ricarica, nuovi fornitori di servizi di mobilità e produttori di batterie, solo per citarne alcuni. Gli OEM dovranno lavorare con tutti i nuovi players e coordinare l’ecosistema per sviluppare un’offerta coerente di veicoli, servizi ed esperienza di ricarica. Per raggiungere il mercato di massa sono tre i principali temi da affrontare.
1 – Redditività: in un momento in cui i volumi di vendita sono ancora limitati e i prezzi devono essere contenuti per rendere i veicoli elettrici attraenti e convenienti per i clienti, gli OEM devono far fronte a investimenti importanti per portarne avanti lo sviluppo e la produzione, con impatti significativi sulla loro redditività.
2 – Uso: le preoccupazioni dei clienti circa l’autonomia dei veicoli elettrici e le limitate opzioni di ricaricarimangono nonostante i grandi miglioramenti nella tecnologia e nelle infrastrutture.
3 – Questione ambientale: la sostenibilità totale dei veicoli elettrici è una sfida significativa che costringe gli OEM e tutti gli attori dello scenario a concentrarsi sull’intero ciclo di vita dei veicoli, non solo sulla riduzione delle emissioni durante la guida, ma a partiredalla produzione fino allo smaltimento.
Il nuovo percorso per il cliente “elettrico”. Gli OEM dovranno quindi ridisegnare il customer journey, collaborando con i nuovi attori dell’ecosistema, per definire un percorso fatto su misura per il potenziale acquirente di auto elettriche, caratterizzato principalmente da canali di contatto specifici e rinnovati e da una nuova esperienza di ricarica.
L’auto elettrica, una vecchia scoperta, è un’immonda ‘gretinata’ nell’esclusivo vantaggio di pochi produttori e di poteri pubblici tangentari. Il massimo della scomodità e nessun vantaggio ecologico. Solo maggiori guadagni per pochi.
L’AUTO ELETTRICA E’ PER ORA UN GRAN MISTERO. COSA SUCCEDERA’ QUANDO POLITICI E COMPAGNIE D’ELETTRICITA’ MODIFICHERANNO IL COSTO AL KW. (già carissimo in Italia) PER ADEGUARLO AI NUOVI CONSUMI FAMIGLIARI?
PRIMA CI SPINGONO AD ACQUISTARE PER INCASSARE L’IVA E POI FATTI GLI INCASSI PREVISTI, QUANTO PESERANNO LE BOLLETTE ELETTRICHE?
Qualche nota generale:
– Perche’ KWh? Esiste un sistema di misura internazionale, che misura l’energia in J (Joule) = Watt x secondo.
– Riducede al minimo gli inglesismi (che a me che vivo all’estero sanno di provinciale).
– Meglio ibrido plug-in che elettrico-puro, per almeno qualche decennio.
– Chi e’ ambientalista, a favore delle auto elettriche, sappia che e’ anche automaticamente (anche se inconsapevolmente) a favore dell’energia nucleare. L’unica in grado di fornire la quantita’ di energia e potenza necessarie a costi compatibili.
Perfettamente d’accordo! Aggiungerei:attenti ai conti in banca degli amici della Cina! L’elettricità salirà alle stelle,lo Stato ci massacrerà di tasse perché non vorrà rinunciare a tutto ciò che introita con i carburanti tradizionali (ciò accadrà non appena i beoti italici della trazione elettrica saranno milioni),potranno permettersi l’auto ad elettricità i miliardari soltanto.Inoltre sarà tutto inutile,ai fini dell’inquinamento perché il Co2 ed il particolato continueranno a produrlo i vulcani,la Cina,la Russia,l’India,gli USA.Il nostro sacrificio non farà nemmeno il solletico alla Terra.Tutto rimarrà tale e quale,in quanto ad inquinamento,con la differenza che noi italiani ed europei saremo molto più poveri e sacrificati.Prepariamoci a non avere riscaldamento invernale,al buio e alla povertà crescente.Ribelliamoci,non rinunciamo alle auto diesel e benzina che,con i nuovissimi motori ecologici,fanno molti più chilometri di un tempo ed emettono molto meno gas nocivi..Non buttiamo al vento i risultati della ricerca scientifica in materia di motori endotermici.Il futuro diventerà dei miliardari.Il passaggio all’elettrico deve essere volontario e non obbligatorio.E’ un crimine pubblicizzare solo l’elettrico.I deficienti pseudo ecologisti non debbono prevalere,Sono furbi e/o pazzi.
esatto!