Stangata sulle auto aziendali contraria all’interesse del Paese
di Gian Primo Quagliano*
La stangata sull’auto aziendale che il Governo sta tentando di introdurre con la Manovra per il 2020 è al di fuori di ogni logica. L’auto aziendale, che è uno strumento di lavoro indispensabile, ha già un trattamento fiscale così penalizzante da non trovare riscontro in nessun altro Paese del mondo. Il Governo vuole inasprirlo ulteriormente senza tenere in alcun conto le esigenze degli italiani che lavorano, delle aziende e dell’economia. L’impatto potrebbe essere molto importante anche per le vendite di autovetture e per l’intero settore dell’automobile che dà un contributo al Pil di oltre l’11%.
Il Centro Studi Promotor chiede che l’inasprimento fiscale previsto venga immediatamente ritirato e, anzi, che il Governo vari provvedimenti per avvicinare la tassazione sulle auto aziendali agli standard europei e ciò anche in considerazione del fatto che la discriminazione fiscale sull’auto delle aziende italiane ne riduce la competitività in ambito internazionale.
*Presidente del Centro studi Promotor