Volkswagen Golf, rinnovamento infinito

di Piero Evangelisti

Delle serie di Volkswagen Golf si perde ormai il conto, ma non è grave perché la berlina (sì, ci sono anche le varianti, ma è la classica cinque porte a dettare legge) di Wolfsburg è da decenni una presenza costante ai vertici delle vendite in Europa e una protagonista del traffico quotidiano, praticamente una sicurezza, se non ne vedessimo una ogni minuto ce ne accorgeremmo subito. Golf si è fatta da poco un restyling non tanto estetico quanto di contenuti, dai dispositivi di assistenza alla guida ai nuovi sistemi di connessione, un’operazione necessaria in attesa della ottava generazione.

Una nuova gamma in chiave “green”

Fino a qualche anno fa le Case automobilistiche diluivano nel tempo l’arrivo delle versioni di un nuovo modello, per sfruttare ogni volta l’”effetto novità”. Poi è arrivata la crisi che ha scompigliato tutto e si butta tutto subito nella mischia, perché anche se la ripresa c’è non si può lasciare spazio ai concorrenti. Ecco che, allora, Volkswagen schiera già tutte le versioni della rinnovata Golf, con un occhio di riguardo alle versioni più virtuose. Sono infatti pronte a scendere in pista la “e-Golf”, elettrica pura da 136 cv che vanta un’autonomia di 300 km, e la Gte – praticamente la Gti per i clienti più sensibili ai problemi dell’ambiente – un’ibrida plug-in, che può contare su una potenza di 204 cv e percorrere 50 km utilizzando esclusivamente l’energia delle batterie.

Ma non perde la grinta

Scendere a patti con le emissioni non significa rinunciare al temperamento che ha sempre contraddistinto le Golf attraverso i decenni della sua lunga carriera. Insieme alle versioni green sono quindi in arrivo anche le sportive Golf Gti Performance e Golf R, modelli concentrati più sulle prestazioni che sui consumi. La prima, erede di una tradizione che ne fa praticamente un oggetto di culto, ha 245 cv di potenza massima, ma per strafare c’è la “R” che ne sfodera ben 310.