Volkswagen Golf inarrestabile, arriva la nuova serie

di Piero Evangelisti

Inossidabile. Non ci sono aggettivi che possono definire meglio il mito di Volkswagen Golf che calca la scena automobilistica da oltre quarant’anni. Non c’è Dieselgate che possa appannare la leadership assoluta in Europa di un’auto che esce dalle varie fabbriche del Gruppo Vw al ritmo di un pezzo ogni 40 secondi, per un totale di quasi un milione di unità l’anno. Ma anche i miti  devono scendere a patti con l’impetuosa evoluzione della digitalizzazione, dei dispositivi di assistenza alla guida e della connettività che stanno cambiando le automobili, magari, in molti casi, con accessori decisamente superflui se messi a confronto con le infrastrutture dove le auto devono circolare. Ma tant’è, e anche sua maestà la Golf si aggiorna, non con l’ottava serie ma con importanti interventi sul design (pochi) e sulla tecnologia imbarcata (la maggior parte) dell’attuale serie VII. Le Golf, Berlina e Variant ( la station wagon che ha finalmente raggiunto una sua precisa identità), aggiornate sono da pochi giorni in consegna con alcune autentiche “chicche” hi-tech. Una tra tutte la possibilità di gestire il sistema di radio-navigazione (di supporto c’è un grande display da 9,2 pollici) attraverso comandi gestuali. Altra novità è la funzione Smart Home che, tra l’altro, consente di aprire la porta di casa dall’auto. Debutta su Golf anche il dispositivo che permette di viaggiare in colonna con una guida parzialmente automatizzata.

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