Volkswagen Golf, da 45 anni al vertice
di Piero Evangelisti
Una Golf venduta ogni 41 secondi. È il risultato che si ottiene dividendo gli oltre 35 milioni di esemplari prodotti per i giorni trascorsi (tutti, festivi compresi) dal 29 marzo 1974, giorno del primo esemplare uscito dalla catena di montaggio, al 29 marzo di quest’anno, in ogni parte del mondo. Se ci si limita a considerare il nome, quello della Volkswagen non è il modello più venduto nella storia dell’automobile, preceduta da Toyota Corolla, ma la tedesca, rispetto alla giapponese, ha seguito un’evoluzione più coerente con le forme della prima serie (la Golf, ad esempio, è sempre stata una due volumi a tre e cinque porte), quella disegnata da Giorgetto Giugiaro.
Il primato di Golf, comunque, a livello europeo è fuori discussione, perché la vettura ha abbandonato assai raramente, nei suoi 45 anni di straordinaria carriera, il gradino più alto del podio nella classifica delle auto più vendute a livello continentale.
Il passaggio del testimone
Nessuno, nel 1974, a Wolfsburg e nel resto del mondo, avrebbe immaginato che la vettura che ereditava il testimone dal mitico Maggiolino (21,5 milioni di unità, uscito di produzione definitivamente pochi mesi fa) sarebbe riuscita a stabilire un nuovo record, e invece Volkswagen Golf, preceduta di pochi mesi, nel maggio del 1973 dalla Passat, stava dando inizio a una nuova era per la marca tedesca che si avviava a diventare un gruppo.
La Golf è stata infatti trainante per tutti i modelli Vw, come Passat, che in questi giorni ha tagliato il traguardo dei 30 milioni di esemplari prodotti, e Polo, un dinamico trio che resiste brillantemente all’offensiva di Suv e crossover che non mancano nella gamma Volkswagen. Certo, per una berlina che potremmo definire classica, la competizione è divenuta molto più aspra e c’è quindi molta attesa per l’ottava generazione di Golf, che non arriverà prima del prossimo anno, per capire che strada seguirà l’evoluzione del mito.