Vita da autista: tra emergenza Covid e tecnologia

di Alberto di Mase, Country Marketing Manager per l’Italia di Visirun 

La vita di un driver commerciale è cambiata radicalmente negli ultimi anni, con la tecnologia che ha giocato un ruolo fondamentale in questa evoluzione. Un uomo e il suo camion si sono trasformati in un tutt’uno dotato di una cassetta degli attrezzi digitale. I conducenti sono ora parte di organizzazioni iperconnesse unite dalla tecnologia in un modo del tutto nuovo. Adesso ogni attività del driver può essere trasformata in dati in tempo reale e quindi ottimizzata a vantaggio dell’operazione, facendo risparmiare moltissimo alle aziende che operano nel settore delle flotte commerciali e cambiando completamente il modo in cui un autista guida il proprio veicolo.

La gestione della flotta è ora molto più che il semplice monitoraggio dei veicoli, consentendo di avere una maggiore visibilità sulle prestazioni della flotta e di affrontare le priorità emergenti, tra cui l’ottimizzazione dei percorsi, la riduzione delle emissioni e la crescente influenza dell’IA sui veicoli commerciali. Negli ultimi mesi, a tutto questo si è aggiunta la sfida posta dall’emergenza Covid-19. Una nostra recente ricerca a rilevato che in Italia, tra metà di febbraio e aprile 2020, gli autisti commerciali hanno visto ridurre le ore guidate di quasi il 40% a causa delle misure implementate in risposta all’emergenza coronavirus. La maggior parte delle aziende sta ora cercando di tornare ai livelli precedenti all’inizio dell’emergenza, mostrando una capacità di recupero che non sarebbe stata possibile senza le attuali tecnologie. Ma quali sono state le pietre miliari che hanno determinato l’evoluzione dei driver da singoli operatori a parti vitali di un sistema connesso, modificando contestualmente l’esperienza di guida?

Non solo telematica di base. Quando fu introdotta per la prima volta, la telematica consentiva ai manager di vedere dove andavano i loro conducenti, i chilometri percorsi e il carburante consumato. A questa innovazione, i driver hanno risposto prestando maggiore attenzione a come guidano e gestiscono i loro veicoli.

Successivamente sono stati introdotti software intelligenti che fornisco maggiori informazioni sulle prestazioni di autisti e flotte attraverso l’aggregazione e l’analisi dei dati. Questi servizi software-based hanno consentito ai manager di misurare le variabili delle prestazioni dei conducenti come frenate brusche, velocità e consumo di carburante, attraverso informazioni raccolte e archiviate in cloud, facilitando la gestione da remoto dei driver. Rispetto alle dimensioni della forza lavoro, l’output era costituito da dati critici per l’azienda.

Il software “Mobile Enterprise Management”, o MEM, era in grado di collegare le risorse in modo più stretto di quanto fosse possibile in precedenza. In un contesto di flotta, ha consentito a veicoli e conducenti di comunicare e interagire in tempo reale, ottenendo informazioni come le condizioni stradali / del traffico, le prestazioni del conducente e l’allocazione del lavoro, che potrebbero essere utilizzate per un utilizzo più intelligente dei mezzi e per pianificarne in modo migliore la manutenzione.

Un passo in avanti verso la sicurezza

Connettere gli autisti commerciali e garantire che possano comunicare tra loro ha indubbiamente contribuito a rivoluzionare la gestione della flotta, anche in termini di sicurezza ed efficienza. L’integrazione della dash cam, ad esempio, può essere determinante per ridurre gli incidenti stradali. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un miglioramento significativo della qualità video grazie a obiettivi a risoluzione più elevata o live streaming tramite tecnologia 4G. Inoltre, la recente introduzione dell’IA per analizzare i filmati e identificare gli incidenti che necessitano di revisione trasformerà la loro funzionalità e contribuirà a semplificare, per i drive i per i gestori di flotte, sia la risposta agli incidenti sia le pratiche assicurative in caso di risarcimento.

Il geofencing sta avendo anche un impatto significativo sulla sicurezza e l’efficienza del conducente. Stabilire zone delimitate in cui i conducenti devono operare consente loro di svolgere il lavoro in modo ottimale, seguendo percorsi migliori e riducendo le emissioni inquinanti. Inoltre, questa tecnologia avvisa i manager quasi in tempo reale se i veicoli o le risorse aziendali si spostano rispetto al percorso stabilito senza autorizzazione. Ciò aiuta i team a reagire più rapidamente ai problemi, ad esempio nel caso in cui i veicoli vengano rubati. In questo modo, i driver fanno parte di un sistema più ampio, che si assume alcune delle responsabilità al posto loro.

Fornire resilienza alle imprese in caso di crisi. Il ruolo mutevole dell’autista commerciale non può essere valutato senza inquadrare il suo lavoro alla luce della pandemia globale, che ha determinato blocchi ai trasporti e cambiamenti alla stessa catena di approvvigionamento. In questo contesto, i dispositivi mobile e il cloud hanno aiutato a connettere intere organizzazioni dalla prima linea al back-end, permettendo alle aziende di portare avanti le operazioni e di adattarle quando ne avevano più bisogno. Ed è stato proprio questo che ha permesso alle imprese e ai lavoratori del settore delle flotte commerciali di ripartire con maggior slancio dopo la fine dello sto legato alla pandemia.

Il driver connesso. Nell’era attuale, i singoli driver sono più importanti che mai. Indipendentemente dal fatto che facciano parte di una piccola impresa o di una compagnia internazionale, non sono più considerati una risorsa “remota” dal momento in varcano il cancello dell’azienda, ma un’estensione della stessa. Questo è stato possibile creando un flusso costante di dati e interazioni che vengono inviati al team operativo dell’organizzazione tramite una piattaforma basata su cloud, garantendo che tutti gli aspetti della rete siano ottimizzati, ma soprattutto, aiutando intere aziende a operare durante la crisi globale.

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