Via i parcheggi? Via le auto in uso ai Comuni
L’ho già detto e scritto: le Case automobilistiche tirino fuori gli attributi e smettano di rifornire gratuitamente, con vetture in comodato d’uso, le amministrazioni comunali. Avanti di questo passo si faranno harakiri; anzi, si stanno già dando da fare a questo proposito. Basta con prestiti, regali e concessioni varie a chi, vedi le notizie di questi giorni in arrivo da Milano, ha pianificato di togliere quasi tutti i parcheggi per sostituirli con alberi. Progetto nobile, senza dubbio, ma dove andranno a parcheggiare i cittadini milanesi? Forse – e sarebbe logico – sotto le abitazioni del sindaco Beppe Sala, dell’assessore all’Urbanistica, Pier Francesco Maran, è dell’archistar Stefano Boeri, autore del progetto.
Ci vuole buon senso
Sia chiaro, il verde nelle metropoli è importante. Più ce n’è, meglio è per il bene di tutti. Ma i progetti di riqualificazione urbana devono tenere conto di tutte le esigenze perché siamo in democrazia. Chi ha acquistato una macchina e paga le tante tasse sul proprio mezzo, e non può disporre per vari motivi di un garage, ha il diritto di posteggiare negli spazi preposti in prossimità della sua abitazione.
Una decisione del genere (entro il 2030 ben 3 milioni di alberi sfratteranno buona parte dei posti auto di Milano) dovrebbe essere compensata da un piano di realizzazione di nuovi parcheggi sotterranei e dal potenziamento, nel vero senso della parola, di quelli periferici di cui usufruiscono i pendolari forzati dell’automobile. L’assessore Maran ha fatto cenno ai parcheggi periferici da riqualificare, ma non c’è da aspettarsi alcunché di buono. Troppa vaghezza.
Smart cities solo per pochi
Se proprio si vuole puntare, giustamente, alle metropoli green, le cosiddette smart cities, avverando il sogno di tanti sindaci di una mobilità elettrica, condivisa e connessa, si mettano in atto progetti specifici in tale direzione nelle nuove aree abitate all’interno e fuori dagli attuali centri urbani. E si premi chi, tra i cittadini, opta per questo modello di città che, allo stato attuale, sembra essere riservato a chi ha tanti, ma tanti soldi. Vero, compagni al caviale Sala e Maran?
Fuori gli attributi
E voi, Case automobilistiche, cominciate a mettervi di traverso. Fatevi sentire. Il presidente di Unrae, Michele Crisci, dia un segnale concreto. Lo ha promesso alla recente conferenza stampa: parli con sindaci e assessori, li faccia tornare con i piedi sulla terra. E basta con le macchine in uso a questi signori.