Via crucis sulle autostrade: anche la Svizzera ci umilia
di Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere
L’allarme lanciato dal presidente dell’Associazione dell’autotrasporto ticinese, Astag Ticino, Adriano Sala, sulla situazione delle autostrade italiane non racconta nulla di nuovo a chi quotidianamente quelle strade le percorre in lungo e in largo ma deve comunque far riflettere in modo profondo sulle difficoltà inaccettabili alle quali il sistema dell’autotrasporto italiano deve fare fronte. L’associazione svizzera sottolinea, in particolare, come la situazione di alcuni nodi autostradali della rete italiana con cantieri disseminati a macchia di leopardo e quindi di code, congestionamenti e blocchi sia causa di pesanti conseguenze e crescenti danni economici per l’autotrasporto svizzero.
Non solo, Adriano Sala ricorda come in Svizzera esista un sistema automatico di compensazione delle aziende di autotrasporto nel caso di disagi e disservizi indipendenti dalla loro volontà. E tra questi disservizi figurano per l’appunto i lavori di manutenzione non programmati. Norme di buonsenso che purtroppo per il sistema italiano rappresentano una irraggiungibile chimera. Al di là dello smacco e della lezione che gli svizzeri impartiscono al modello italiano, le parole di Astag mettono drammaticamente in luce l’odissea quotidiana di chi è costretto a viaggiare sempre e non soltanto saltuariamente come i ticinesi, sulle autostrade italiane.
Gli svizzeri ci dicono quello che sapevamo da tempo e sottolineano come i bilanci delle loro aziende di autotrasporto siano compromessi dalla situazione italiana, un ennesimo schiaffo morale che dovrebbe svegliare gli amministratori pubblici e le concessionarie autostradali. Ma l’impressione è che in Italia si continui a dormire il sonno dell’ingiustizia. E a pagare siano, come sempre, gli autotrasportatori.