Verso il “tutto elettrico”: i nodi vengono al pettine

L’impatto industriale della transizione green, oltre che a decine di migliaia di lavoratori, può costare il posto anche ai top manager, gli stessi che hanno dato il via a investimenti colossali sull’auto elettrica. È il caso di Herbert Diess, ad di Volkswagen, sfiduciato dal consiglio di fabbrica del gruppo. Diess aveva parlato di possibili 30mila tagli a Wolfsburg, rifiutando poi di incontrare Daniela Cavallo, rappresentante dei lavoratori del gruppo. A questo punto si aggrava il conflitto all’interno della stanza dei bottoni del gruppo.

Tedesca è anche Bosch e, in questi giorni, è salita la tensione all’interno della fabbrica di Bari, specializzata in componenti per alimentazioni Diesel, motori che saranno messi al bando – come quelli a benzina – dal 2035. Sulle linee sono impegnati 1.700 addetti. Se non si adotteranno provvedimenti rapidi, il rischio, per il sindacato, è che «tra pochi mesi si debba parlare di licenziamenti».

Il «tutto elettrico», a questo punto, senza interventi preventivi del governo rischia di lasciare decine di migliaia di persone senza lavoroAnfia, tempo fa, ha quantificato per l’Italia tra 60mila e 70mila gli occupati in bilico a causa di «una transizione green troppo rapida; a essere colpiti sarebbero tra il 20 e il 40% dei componentisti».

Ma di casi Bosch ne potrebbe emergere tanti altri. Lo stesso Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, è intervenuto sul tema, affermando che «le transizioni vanno bene se sono nell’ottica di una governance mondiale e accompagnate dai mezzi adeguati per raggiungere lo scopo». Una dichiarazione simile a quella espressa da Akio Toyoda, presidente dei costruttori giapponesi di veicoli: «Ogni Paese dovrebbe avere un approccio alla neutralità del carbonio basato sulla propria situazione».

E se in Italia «ballano», al momento, 60-70mila posti nella componentistica, sia in Francia (400mila addetti nel comparto) sia in Germania (oltre 600mila tra Case e fornitori) gli occupati in pericolo, da qui al 2030, sarebbero 100mila. Nonostante i bla, bla, bla di Greta & C.

 

13 Comments

  1. Pietro Rubino says:

    Il problema di fondo è il compiacimento verde (individuato fin dall’inizio in queste pagine) diventato bandiera di una classe politica eterogenea e sostanzialmente priva di cultura. Adesso che emergono i se e i ma degli economisti e dei responsabili dei vari settori industriali e dei sindacati sarebbe il caso di istituire corsi di aggiornamento anche in Parlamento. Non si possono fare riforme strutturali senza studi accurati programmandole in pochi anni invece che in decenni. Tanto più che si cambia anche il modo di vivere di tutta la popolazione. Infatti, si badi bene, ormai non si .parla più di messa al bando dei motori termici ma di riconsiderare l’intero approvvigionamento energetico.

  2. Rubino Pietro says:

    Il problema di fondo è il compiacimento verde (individuato fin dall’inizio in queste pagine) diventato bandiera di una classe politica eterogenea e sostanzialmente priva di cultura. Adesso che emergono i se e i ma degli economisti e dei responsabili dei vari settori industriali e dei sindacati sarebbe il caso di istituire corsi di aggiornamento anche in Parlamento. Non si possono fare riforme strutturali senza studi accurati programmandole in pochi anni invece che in decenni. Tanto più che si cambia anche il modo di vivere di tutta la popolazione. Infatti, si badi bene, ormai non si .parla più di messa al bando dei motori termici ma di riconsiderare l’intero approvvigionamento energetico.

  3. luigi says:

    quante chiacchiere inutili, e prendono in giro la gente con la favoletta del “VERDE” , e la solita manfrina ecologista , che in realtà nasconde solo e soltatnto interessi dei BURRATTINAI……

    Vogliamo parlare invece dei motori all’ idrogeno, già collaudati e pronti per essere utilizzati…???????!!!!!

    Questo la dice lunga sulla reale politica “verde”……..

  4. LUCATRAMIL says:

    Giusto Sig. Rubino. Inoltre nessuno parla della capacità della rete di supportare l’incremento di bus, camion, auto tutti elettrici da ricaricare. A me risulta che installare due colonnine di ricarica nel condominio sia il limite oltre il quale si rischia che salti la rete condominiale, ergo…; in secondo luogo la “gioia” di avere poche aziende nazionali e di lavorare come indotto per i tedeschi presto farà capire quanto si è sbagliato.

  5. Gabriele Besia says:

    Quante colonnine per ricarica ci sono? Quanto costa al chilometro viaggiare? Dove sono le sovrastrutture?Vogliono modificare tutto, dalla energia ai trasporti senza che ci sia un piano, solo perche’ una Gretina e compagnia bella urla come un pagliaccio. Sono del parere che per entrare in parlamento occorra un test di cultura generale. Poi, a chi giova questo cambiamento?

  6. sparviero51 says:

    L’ IGNORANZA È UNA BRUTTA BESTIA ,ANCOR DI PIÙ SE SERPEGGIA TRA LA CLASSE POLITICA !!!

  7. Cali85 says:

    Mi domando perchè (domanda retorica) sussista un silenzio di tomba sulla soluzione “Benzina sintetica” che salverebbe in toto la tecnologia Termica!! La Porsche (Gruppo WW) ci crede, e sta investendo parecchio, ma nesssuno ne parla….!!! Qui prodest ????

  8. Walter says:

    Un mio amico pescatore in pensione discutendo della situazione mondiale attuale arriva a questa conclusione:
    MENO MALE CHE SONO VECCHIO!

  9. Corsaro nero says:

    questa malattia dell’elettrico ci costerà molto e ci porterà inevitabilmente ad altri inquinamenti. Una volta che saremo tutti elettrici, trasporti e privato, da dove prenderemo tutta l’energia che richiederanno le ricariche? Cosa ne faremo e dove butteremo tutte le batterie esauste che a quel punto saranno milioni e che inquinano più dei diesel? E le ricariche? E l’autonomia di chilometraggio?…..si fa presto a fare i gretini ma bisognerebbe anche pensare………

  10. Pensionato says:

    Convinti che tutto sia legato solo all’ ecologico????? Di iniziative ne abbiamo visto tante ma poi…..??? Sono abbastanza sicuro che dietro a tanti progetti ci sia solamente il dover aumentare le vendite : cambia l’ auto con una elettrica così oltretutto diventi un VIP , visto i costi dell’ auto.
    Poi per l’ energia non c’ è problema visto da chi la compriamo ( % di nucleare!!!!!)?

    Da parte nostra dovremmo anche iniziare le problematiche in maniera più espansiva in modo da mettere a fuoco una soluzione.

  11. sparviero51 says:

    BISOGNA ASSOLUTAMENTE FERMARE QUESTI TALEBANI INVASATI CHE PREDICANO IN PIAZZA E A CASA HANMO PERFINO LO SPAZZOLINO PER I DENTI ELETTRICO . ABBIAMO ASSISTITO GIÀ ALLE LORO CARNEVALATE DELLE DOMENICHE A PIEDI E AMENITÀ DEL GENERE . CI FACCIANO SAPERE ANCHE A CHE SERVONO MACCHINE IBRIDE CON PIÙ DI 150 CAVALLI DI POTENZA CON LE STRADE E I LIMITI CHE CI RITROVIAMO . NON C’È COSA PEGGIORE DELLA DEMAGOGIA CIECA E IGNORANTE !!!

  12. sparviero51 says:

    QUESTI TALEBANI DEL “GREEN” SONO DEI PERFETTI SOMARI IN ARITMETICA .NON SANNO NEANCHE FARE I CONTI .SI SVEGLIANO LA MATTINA E PONTIFICANO A TUTTI I LIVELLI ,A PARTIRE DAI RADDRIZZATORI DI BANANE A BRUXELLES PAGATI A PESO D’ORO !!!

  13. dr.Strange says:

    vi ricordate delle famigerate marmitte catalitiche? fu una truffa colossale. queste delle auto elettriche sarà la truffa del millennio

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