Verifiche più rigorose sugli autisti dei mezzi passeggeri

di Paolo Uggé*

Niente ‘trovate’ inutili, come quella della targa personale, ma urgenti terapie. È di questo che c’è bisogno nel sistema dei trasporti per aumentare la competitività dell’Italia, l’accessibilità, la sostenibilità e la sicurezza, a beneficio di cittadini e imprese.

Bisogna prevedere più rigorose verifiche sui conducenti dei mezzi dal punto di vista giudiziario e psico-attitudinale e l’introduzione di modalità più efficaci di monitoraggio dei veicoli impegnati in trasporti sensibili e delicati (di scolaresche nel trasporto persone, di merci pericolose e carichi preziosi)”.

Altre priorità riguardano invece i trasporti eccezionali, che vanno sbloccati e i nuovi divieti di circolazione per i mezzi pesanti sui valichi alpini dell’Austria, che devono essere contrastati. Riguardo all’ambiente, bisogna favorire il rinnovo del parco circolante con veicoli più puliti e sicuri.

Di sparigliare il gioco con misure a effetto (dai risultati dirompenti nella filiera della circolazione stradale) come quella della cosiddetta targa personale, certo non si sentiva il bisogno. Svincolare le targhe dai veicoli per legarle agli intestatari non ha nulla di vantaggioso per i cittadini, né per le imprese. Sono invece sicuri gli aggravi operativi e i costi, oltre alla duplicazione di procedure per un sistema già appesantito dal doppio registro dei veicoli, che non si riesce a superare.

Se non si vuole abbandonare l’idea in tronco, come sarebbe auspicabile, si faccia almeno una seria analisi dei costi/benefici, oggettiva e non di parte, per capire se, a fronte delle emergenze esistenti, non sia preferibile concentrarsi su queste evitando di buttare la palla fuori campo con innovazioni che rischiano di generare soltanto caos. Ci sarà pure una ragione se il nuovo sistema della targa personale è stato adottato solo da quattro Paesi (sicuramente non tra quelli più estesi) in tutta Europa.

*Vicepresidente di Conftrasporto e di Confcommercio

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