VeniSIA: le idee “green” di 30 startup

Foto: Carlo Bagnoli, responsabile scientifico del progetto

 

Dal veicolo elettrico modulare a guida autonoma al sistema di monitoraggio dei boschi a rischio incendio. Dalle tecnologie per trasformare le biomasse in energia pulita al device che segnala la presenza di gas Radon nell’aria. E ancora, sistemi di recupero di metalli strategici dai rifiuti elettronici e nanoparticelle che combattono le emissioni di Co2. Sono solo alcune delle soluzioni innovative per la lotta ai cambiamenti climatici presentate dalle 30 startup selezionate da VeniSIA – Venice Susainability Innovation Accelerator.

 

Prende avvio dunque il percorso che, grazie all’acceleratore di progetti innovativi dell’Università Ca’ Foscari Venezia, renderà la città lagunare palcoscenico internazionale per idee imprenditoriali e soluzioni tecnologiche capaci di contribuire alla tutela dell’ambiente e all’utilizzo più efficiente delle risorse, in linea con i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite.

 

«Giovani talenti provenienti da tutto il mondo e soluzioni innovative che mettono al centro le tecnologie 4.0: Venezia diventa luogo ideale da cui far nascere e crescere le migliori idee che disegneranno un ambiente più sostenibile per i prossimi anni», spiega il professor Carlo Bagnoli, responsabile scientifico del progetto. «Grazie a VeniSIA, che attrae istituzioni, grandi aziende, giovani e smart workers, le soluzioni locali testate qui potranno essere scalabili ed applicate poi in tutto il mondo per risolvere le sfide di sostenibilità dettate dall’Agenda 2030, creando così un circolo virtuoso e riportando Venezia a essere simbolo di innovazione».

 

Tra i progetti innovativi selezionati da VeniSIA i minibus elettrici modulari con sistema di agganciamento e sganciamento automatico delle vetture e con guida autonoma ideati dall’italiana Next Future Transportation. L’italiana CarboREM, invece, progetta e realizza impianti innovativi industriali che migliorano l’efficienza energetica nel trattamento dei fanghi di depurazione e rifiuti organici.

 

Le tre fasi del percorso di accelerazione. La prima fase di selezione, dopo la Call for Ideas lanciata a inizio giugno, si è chiusa nei giorni scorsi. L’attività di scouting ha portato alla profilazione di oltre 1.300 startup da 28 Paesi del mondo, delle quali 239 sono passate al secondo turno di selezione, poi ridotte ulteriormente alle 30 che passano alla fase di attività online. Tra loro giovani tech companies provenienti dall’Italia, ma anche da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda. Per loro si apre, nel mese di agosto, un periodo di formazione online su temi come Business Model, Business Plan e Fundraising. Nella terza fase, a settembre, 10 di queste startup accederanno alla selezione finale e alla fase di implementazione dei progetti, mettendosi al lavoro sullo sviluppo delle proprie soluzioni nello spazio di co-working allestito appositamente a Ca’ Giustinian dei Vescovi.

 

Le 10 startup finaliste verranno presentate ufficialmente nel corso di SIF – Strategy Innovation Forum, l’evento che riunisce ogni anno a Venezia l’unico think tank italiano in materia di innovazione strategica e la cui sesta edizione si terrà il 10 settembre in modalità duale, virtuale e fisica. Le finaliste accederanno ad un percorso di co-innovation della durata di tre mesi in cui verranno sostenute nel processo di ingresso sul mercato.

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