Veicoli industriali: il nodo irrisolto del parco da rinnovare

di Paolo Starace, presidente di Unrae Veicoli Industriali

L’andamento dei dati di febbraio appare discordante rispetto all’andamento dell’economia reale, in quanto a una produzione industriale e una fiducia degli imprenditori asfittica, non corrisponde una flessione del mercato. È innanzitutto significativo che a tirare questa volata sia il comparto dei veicoli pesanti, mentre continua la sofferenza dei leggeri. Per spiegare tale fenomeno è opportuno esaminarne l’evoluzione del settore. Studi recenti sulle caratteristiche dimensionali delle aziende di autotrasporto in Italia dimostrano che già da alcuni anni è in atto un incremento della percentuale delle imprese medio grandi rispetto a quelle piccole, che si riducono progressivamente.

Questa evoluzione offre due possibili chiavi di lettura del mercato, anche in funzione di un auspicato quanto necessario sostegno economico più mirato e coerente con le reali esigenze del settore: da un lato l’aumento delle flotte, composte in maggioranza da veicoli pesanti, che continuano a investire nel rinnovo del parco, con veicoli di ultima generazione, dotati di motorizzazioni più green e dispositivi di sicurezza più avanzati; dall’altro, le aziende più piccole, che operano prevalentemente nel breve-medio raggio e sono condizionate nel cambiamento dai maggiori costi dei veicoli attuali e dalla maggiore durata d’impiego, nonché dal rischio di non poter contare su una committenza disposta a riconoscere tariffe adeguate agli investimenti”.

In tal senso, Unrae chiede al nuovo Governo di prevedere misure specifiche indirizzate a un urgente, concreto e più accelerato rinnovo del parco circolante a sostegno dell’ambiente, della sicurezza e, non ultimo, dell’economia.

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