di Michele Crisci, presidente di Unrae
La maggiore responsabilità del pesante calo di ottobre (-19,1% sul 2020) è da attribuire alla perdurante carenza di componenti elettronici che si ripercuote su tutto il settore automotive e, nello specifico, ha fortemente ridotto la disponibilità di veicoli commerciali da immatricolare. Ma se in queste circostanze critiche c’era da attendersi un segnale di attenzione da parte del Governo, dobbiamo purtroppo constatare che nel disegno di Legge di Bilancio mancano misure concrete di sostegno al comparto.
Pur apprezzando gli interventi fiscali previsti per le imprese, quali il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali e le agevolazioni della Nuova Sabatini è necessario ribadire che la manovra economica in discussione al Parlamento, è l’occasione giusta per formalizzare in termini di legge una strategia di medio periodo. Per rinnovare il parco circolante secondo l’Unrae sono necessari incentivi triennali progressivi in base alla motorizzazione e, per i veicoli a combustione tradizionale, sostegni solo a fronte di rottamazione.