Valeggio come meta, nel “buen retiro” di Indro

di Gabriele Villa

Perché metterci quasi quattro ore a percorrere 160 chilometri quando si potrebbe impiegare un’ora e mezza? Semplice, per stare più a bordo di un’auto confortevole come la Mitsubishi Eclipse Cross e zigzagare allegramente in mezzo al traffico, a tratti caotico, di paesi e paesini. Ma godersi anche lo spettacolo di strade forse dimenticate dagli uomini, ma non dalla natura e giungere, comunque, a un meta sorprendente, permeata di storia e fascino: Valeggio sul Mincio e la sua appendice altrettanto seducente, Borghetto.

Un itinerario della nostalgia, sulle tracce del nostro primo e storico direttore, Indro Montanelli, che questi luoghi aveva eletto a suo buen retiro. Già arrivare da queste parti vale il viaggio: tra le colline moreniche che vi abbracciano e il Mincio che vi si accosta, sembra di sfogliare pagine di storia, dalle Guerre d’indipendenza, in su o in giù. Qui si è fatto il Risorgimento. Ma anche pagine memorabili di cinema. Come quel «Senso», con Alida Valli e Massimo Girotti, che Luchino Visconti scelse di girare in questi luoghi.

Alla guida della Eclipse Cross

E la nostra auto, quella che abbiamo amabilmente guidato? La nuova Eclipse Cross ha un brillante 1.5 turbo a benzina da 163 cv caratterizzato da una curva di coppia che vede il suo massimo di 250 Nm già a partire da 1.800 giri. Crossover, appunto. Una sorta di ponte ben riuscito tra Suv e Coupé che non impone a guidatore e i passeggeri alcun compromesso in termini di abitabilità e comfort. La sintesi? Robustezza, affidabilità, versatilità e quel tocco di grinta e dinamicità da coupé. In poco più 4,40 metri, un abitacolo spaziosissimo arricchito da 16 dispositivi tra telecamere e sensori in grado di monitorare ogni situazione di pericolo.

Equipaggiamento completo

E ancora cruise control adattivo, dispositivo di frenata automatica di emergenza, Head-Up-Display, le funzioni di infotainmet racchiuse in uno schermo al centro plancia e comandabile sia mediante touch screen sia con il touch pad controller posto sul tunnel centrale. Un sistema che permette di connettere ogni tipo di smartphone e riprodurne le funzioni, incluso il navigatore, sullo schermo di bordo.

Montanelli amava questi luoghi

E Montanelli che c’azzecca da queste parti? Via dal frastuono, qui si ritrovava con gli amici più intimi a spizzicare specialità veneto-mantovane, all’Antica Locanda Mincio, locale storico d’Italia. Non è così difficile ritrovare alcune sue foto sparse tra quelle dei celebri frequentatori di questo magnifico ritaglio d’Italia e anche di certe auto altrettanto storiche che Indro amava. Come la Fulvia Coupé Fanalone, tutt’uno con Munari sul Turini.

La storia che domina

Imponente e suggestivo con tutta la potenza delle sue fortificazioni medievali, il Castello Scaligero è senz’altro il simbolo di Valeggio. Realizzato tra il X e XI secolo, un terremoto nel 1117 ne distrusse le parti più antiche, per cui la maggior parte della costruzione è del XIV secolo. Tra le sue peculiarità, la Torre Tonda a ferro di cavallo risalente al decimo secolo. E il Ponte Visconteo del XIV secolo, una straordinaria diga fortificata verso Borghetto, fatta costruire da Gian Galeazzo Visconti, per difendere Milano e Verona. Borghetto è storia nella storia: nell’Ottocento, il Mincio ne divideva la parte italiana da quella austriaca, un paesaggio dipinto sull’acqua, stupendo nell’ora del tramonto o struggente quando cala la nebbia e le pochissime case sono evanescenti presenze. Un gioiello. Bellissimo, da cui è difficile separarsi.

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