Unrae-Istat: le Partite Iva comprano meno auto, peggio fanno gli agenti di commercio
Per il 5° anno consecutivo il Centro Studi e Statistiche Unrae e l’Istat hanno rinnovato la collaborazione che consente di analizzare gli acquisti dei privati possessori di una Partita Iva nell’anno 2018. Tale categoria di acquirente non è infatti riscontrabile dai dati ministeriali e rappresenta un target di clientela con caratteristiche specifiche cui destinare attività mirate. In seguito ad anni di incrementi, sostenuti anche dai benefici fiscali del Superammortamento, le autovetture acquistate nel 2018 dai privati possessori di Partita Iva hanno evidenziato una leggera flessione dell’1,7% a 217.551 unità, verso le 221.270 del 2017, anno che segnò la prima inversione di tendenza, con un calo più consistente, pari a -7,4%. La quota di mercato recupera due decimi di punto portandosi al 19,9% del totale delle vendite a privati (che, a loro volta, nel complesso hanno perso nel 2018 il 2,4%). Il fatturato generato nel 2018 dai privati possessori di Partita Iva è stato di oltre 5,4 miliardi di euro, in flessione dell’1,5% rispetto ai 5,5 miliardi del 2017.
Il 52,6% degli acquisti dei privati possessori di Partita Iva sono stati fatti da ditte individuali, in linea con l’anno precedente, il 23,0% dai professionisti (+0,4 p.p.), il 10,1% da agricoltori e il 14,3% dagli agenti di commercio che cedono mezzo punto di quota, a causa di una più sostenuta riduzione dei volumi (-5,1%), dopo aver perso quasi un terzo delle immatricolazioni nel 2017, a causa del rientro di alcuni benefici fiscali, quali Superammortamento e aumento del costo deducibile.
Alimentazioni
Il diesel, pur confermandosi l’alimentazione più acquistata, con netto distacco dalle altre, nel corso del 2018 si è fermato a coprire il 55,9% del totale, in calo di quasi 8 punti rispetto al 2017, ma quasi 15 punti in più rispetto alle vendite del totale canale privati. Ne hanno beneficiato le auto a benzina che salgono al 29% tra i privati con Piva (-12,3 p.p. del totale privati). Stabile il Gpl, fra gli acquisti dei privati con Partita IVA, mentre guadagnano quasi 1 punto le ibride (+0,4 p.p. del totale privati), praticamente allineate in quota al Gpl. Tra i privati con Partita Iva, mezzo punto viene recuperato dal metano e lo 0,1 dalle elettriche.
Carrozzerie
Nel 2018 i Suv sono stati preferiti da quasi il 51% dei privati con Partita Iva, oltre 7 punti in più del 2017 e quasi 10 punti in più del totale privati. Le berline hanno coperto poco meno del 38% (-13 p.p. del canale privati), mentre le monovolume si riducono molto in quota fermandosi al 4,3% tra i privati con Partita Iva, come le station wagon che scendono al 4,2% del totale privati possessori di Partita Iva.
Distribuzione geografica
Sul podio tra le province con il maggior numero di immatricolazioni di privati con Partita Iva si conferma Roma, seguita da Milano e Torino, con quote leggermente inferiori al mercato totale dei privati. Napoli, al 4° posto, invece ha una rappresentatività più alta che nel totale privati, in linea risulta Firenze. Da segnalare al 9° posto Bari che fra i privati con Partita Iva si posiziona al 2% di quota, rispetto all’1,4% del totale privati.
Gli acquisti in leasing
Oltre il 10% dei clienti privati possessori di Partita Iva ha scelto di finanziare la vettura in leasing, quota ben più alta del 3,3% del totale mercato privati ed in recupero di qualche decimo di punto rispetto all’anno precedente.
Distribuzione anagrafica
I giovani maturi, acquirenti da 30 a 45 anni di età, sono la fascia più rappresentativa di clienti, che nel 2018 hanno visto una leggera flessione di quota al 31,2% del totale dei privati con Partita Iva (4,1 punti in più del totale privati). La fascia da 46 a 55 anni copre il 28,7% del mercato (+2,9 p.p.), i 56-65enni il 22,5% (+1,6 p.p.). La penetrazione delle partite IVA nelle fasce dei giovani e degli over 65 è presumibilmente più bassa che nelle fasce intermedie, tra gli acquirenti di auto così come nella popolazione in generale.