Foto: Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori
L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat per stilare la classifica dei prodotti che stanno registrando i maggiori rincari. A lievitare nel mese di ottobre non solo voli, luce, gas e benzina, ma anche olio, pasta, carne e giochi. In testa alla top ten dei prodotti non alimentari, i voli, con quelli internazionali che vincono con un astronomico +38,8% rispetto a ottobre 2020 (i voli nazionali +19,9%). Al secondo posto il gas, +33,3% su base annua, al terzo il Gpl e il metano per auto, con un balzo del 33%, al quarto il gasolio: +23,5% quello per i mezzi di trasporto e +22,3% quello per il riscaldamento. In quinta posizione la benzina, +22,1%.
“L’inflazione ha registrato un’impennata preoccupante, più che raddoppiando da giugno a ottobre, passando dal +1,3% al +2,9% (+123%). La ragione principale dipende dai beni energetici, luce gas e benzina, senza i quali l’inflazione annua di ottobre scenderebbe dal 2,9 all’1,1%, ma anche alcuni beni alimentari stanno subendo preoccupanti rialzi, anche per colpa delle materie prime, come il calo della produzione di frumento duro in Canada e Stati Uniti. In ogni caso urge un intervento del Governo per raffreddare i prezzi, soprattutto dei carburanti che incidono su tutta la merce trasportata su gomma. Se l’inflazione proseguisse con questo stesso ritmo, già a novembre salirebbe al 3,2% e questi rincari potrebbero determinare una gelata sui consumi, con effetti nefasti sul Natale”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.