Piero Prenna (San Patrignano) e Daniele Maver (Jaguar Land Rover)
“Una Casa per Crescere” grazie a S. Patrignano e Jaguar Land Rover
Il progetto “Una Casa per Crescere”, è stato avviato un anno fa e alla presenza del presidente di San Patrignano, Piero Prenna, e del presidente di Jaguar Land Rover Italia, Daniele Maver, è stata inaugurata la Casetta 22, interna al villaggio della comunità che sarà destinata a ospitare nuove mamme che chiederanno aiuto a San Patrignano.
Una casa dove le madri in percorso a San Patrignano potranno ritrovarsi e crescere in serenità i loro bambini. Proprio con l’obiettivo di rendere possibile la realizzazione del progetto “Una casa per crescere”, Jaguar Land Rover Italia si è impegnata a finanziare l’opera di ristrutturazione e riqualificazione di una casetta che era stata dichiarata inagibile per problemi di dissesto idrogeologico. I lavori hanno dapprima riguardato il consolidamento delle fondamenta attraverso micropali e poi la ricostruzione e ripristino delle strutture con l’utilizzo di materiali ecocompatibili e selezionati secondo gli standard in materia di sostenibilità.
Per le mamme e i loro piccoli
Erano infatti solo tre le casette disponibili ad ospitare queste mamme fragili con i loro bimbi, ma la continua richiesta di aiuto da parte loro ha reso indispensabile la ricostruzione della “Casetta 22”, una delle residenze bifamiliari all’interno del villaggio dedicata ad accoglierle.
Grazie a questo progetto ed intervento, salgono quindi a quattro le casette disponibili per ospitare le mamme, il che permetterà alla comunità di estendere ancor più il suo aiuto.
“Siamo davvero grati a Jaguar Land Rover Italia e a tutti i suoi concessionari che hanno fattivamente contribuito attraverso le loro donazioni a tale opera – racconta Piero Prenna, presidente della comunità San Patrignano -. In questi 40 anni abbiamo accolto 226 mamme con figli e continuano ad essere tante quelle che si rivolgono a noi, spesso spinte proprio dalla speranza di non vedersi tolti i loro figli dai servizi sociali. A oggi sono dieci quelle presenti, ragazze con storie personali molto complesse, che necessitano di uno spazio in cui poter scoprire la bellezza dell’essere madri e ritrovare l’intimità con i loro piccoli, sempre seguite e sostenute dai nostri educatori. Grazie a questo intervento avremo la possibilità di ospitare nuove mamme che ci chiedono aiuto”.
L’aiuto dei dealer e dei dipendenti
Il progetto ha potuto contare su un apporto non solo economico, ma anche partecipativo, tanto che, prima del taglio del nastro, circa 40 fra dipendenti, concessionari Jaguar Land Rover e loro familiari si sono adoperati fattivamente per contribuire agli ultimi interventi di stuccatura e tinteggiatura.
In occasione dell’inaugurazione, Daniele Maver,presidente Jaguar Land Rover Italia, ha dichiarato: “Quando abbiamo avviato il progetto, avevo avuto occasione di esprimere la mia soddisfazione nel poter sostenere un intervento a favore delle categorie più fragili che affrontano ogni giorno disagi di diversa natura. Lo abbiamo fatto in passato, sia a livello globale che attraverso progetti italiani e continueremo a farlo, perché questo impegno riflette al meglio l’essenza dei valori di solidarietà e responsabilità sociale espressi dai nostri brand. Per questo, oggi, sono particolarmente orgoglioso e grato di poter essere qui, a San Patrignano a inaugurare questa “Casa per crescere”, frutto di un percorso insieme che ci ha arricchito e consentito, seppur in minima parte, di contribuire all’opera straordinaria che ogni giorno questa realtà porta avanti; una realtà unica resa tale dalle persone speciali che la compongono, sia da chi viene accolto, perché ha bisogno di aiuto che da chi questo aiuto lo garantisce quotidianamente con capacità, efficacia e grande dedizione.
Il sostegno continua
Anche per il 2019, Jaguar Land Rover rinnova l’impegno a favore della Comunità di San Patrignano sostenendo un nuovo progetto “Un rifugio per ragazze interrotte” che vuole porre l’accento sull’impressionante numero di donne vittime di violenza e abusi, molto spesso anche nel baratro della tossicodipendenza. L’intervento prevede il risanamento e recupero di un edificio, la Casetta 9 in cui ospitare le donne della Comunità, fragili vittime di tali disagi.