Il Rapporto Dekra 2017, presentata dall’ad in Italia della multinazionale, Toni Purcaro, ha evidenziato che oltre l’80% delle cause di incidente è determinato da un comportamento scorretto e che il principale imputato di questi comportamenti distorti è generato da un uso non adeguato dello smartphone. “Da una nostra indagine condotta su 1.100 automobilisti – ha spiegato Purcaro – è emerso che 1 automobilista su 2 è al telefono mentre guida e le percentuali salgono includendo tutte le altre occasioni di utilizzo dello smartphone”. Ma il problema non è solo di chi guida; sempre dalla stessa indagine viene rilevato che il 7,9% degli intervistati scrive mentre attraversa, il 2,6% telefona, l’1,4% fa entrambe le cose, il 5% indossa gli auricolari ascoltando la musica.

Alla presentazione è seguita una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, tra gli altri, con Purcaro, il prefetto Roberto Sgalla (direttore centrale della Polizia di Stato), il sen. Altero Matteoli, l’on. Michele Meta, l’on. Paolo Gandolfi, il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, con Enrico Pagliaro, Roberto Mastrangelo (Anas), il giornalista Giuseppe Guzzardi (Vie e Traporti) insieme al sottoscritto. Le mie tre osservazioni a conclusione del dibattito: “Sul giro di vite annunciato relativamente all’utilizzo dello smartphone alla guida, le persone continuano a morire mentre la politica non fa altre che prendere vergognosamente tempo. Non è più possibile procrastinare ulteriormente le nuove regole previste, cioè la sospensione immediata dalla patente per tot giorni o mesi, più la sanzione salata. Secondo punto: occorre tolleranza zero in città soprattutto al Sud, dove in troppi continuano a girare senza casco o senza le cinture allacciate, nell’indifferenza di chi è preposto a far rispettare il Codice stradale. E poi troppe strade, soprattutto al Sud, non presentano linee di demarcazione o paracarri, per non parare della segnaletica fuorviante. Guidare nelle ore serali comporta seri rischi. Tutte situazioni alle quali urge porre rimedio”.