Trasporto vaccini: il governo interpelli i nostri esperti

di Paolo Uggé, presidente di Conftrasporto

Si ribadisce l’urgenza di un confronto con il Governo, in cui gli esperti della logistica e dei Trasporti possano dare un contributo professionale per l’organizzazione dell’operazione di trasferimento dei vaccini anto Covid-19 farmaci nelle diverse fasi del trasporto, da quella “macro” a quella più capillare nelle farmacie. Non ci sono infatti ancora indicazioni su come sarà affrontato il nodo delle basse temperature. Il problema è stato ammesso anche dallo stesso presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, il quale ha affermato che il ministero non è impreparato su questi aspetti della logistica. Ci chiediamo allora questo “non essere impreparato” in che cosa consista, considerato che informazioni concrete sui vari, delicatissimi, passaggi del trasporto del farmaco non ne sono state fornite. Vorrei sapere chi è l’esperto del ministero incaricato del processo logistico, e se è così onnisciente da non accettare un confronto con chi tutti i giorni opera in questo settore.

Tanto per cominciare, in Italia oggi nessun aeroporto può gestire prodotti a -75°. Bisogna attrezzarsi inoltre con mezzi su gomma idonei a quelle temperature sia per i lunghi tragitti, sia, nella fase successiva, per l’ultimo miglio, cioè per la consegna a destinazione. A oggi la stragrande maggioranza dei Tir presenti in Italia non arriva al di sotto dei -25 gradi di temperatura. Una soluzione sicuramente ci sarà. Ma vogliamo trovarla tutti insieme o pensiamo che i vaccini possano arrivare direttamente con l’aereo dentro le farmacie?.

Ci auguriamo che le imprese di logistica e trasporto specializzate nella catena del freddo vengano coinvolte prestissimo, come stiamo chiedendo, noi come altri colleghi del settore, da diversi giorni.

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