L’attacco informatico spaventa più del Covid. Lo dice un sondaggio diramato nei giorni scorsi Risk Barometer. Secondo il 57% degli intervistati, la principale minaccia del 2022 è il ransomware, ovvero il cyberatacco che cripta i dati del computer colpito, cui segue una richiesta di riscatto per renderli ancora visibili. Un fenomeno in crescita, che non risparmia uno dei settori-chiave della nostra economia, quello dei trasporti e della logistica. Se ne è parlato nell’evento streaming organizzato da Federlogistica, Confcommercio e Conftrasporto, che nei mesi scorsi hanno dato vita alla Logistic Digital Community, la comunità virtuale tra gli operatori del settore, di cui Consorzio Global è partner tecnico.
L’iniziativa “Cyber security, un’emergenza per la filiera dei Trasporti e della Logistica” è la seconda messa in campo dalla Logistics Digital Community, che ha visto tra i protagonisti il sindaco di Genova, Marco Bucci ,e del presidente nazionale di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo. Tra i relatori, Paola Girdinio, docente di Elettrotecnica all’Università degli studi di Genova e Giovanni Satta, docente di Economia dell’Università degli studi di Genova.
Quattro i piani di discussione: tecnologico, economico, legale e assicurativo, trattati da altrettanti relatori nella round table organizzata nella sede di Liguria Digitale, la società che ha recentemente siglato un protocollo d’intesa con la Polizia Postale per la lotta al cyber crime. Nel 2021 le aziende dei trasporti, dello stoccaggio e della consegna sono state tra i primi tre obiettivi colpiti più duramente dagli attacchi informatici; nei primi 6 mesi dell’anno 4 organizzazioni su 5 hanno subito una minaccia che ha sfruttato una vulnerabilità nel proprio ecosistema di fornitori terzi. Il costo medio di una violazione dei dati è salito a circa 3,56 milioni di dollari, mentre il pagamento medio di un riscatto del ransomware ha subito un’impennata del 33%, superando i 100.000 dollari.
“Il settore della logistica con la pandemia ha visto accelerare di 10-15 anni il processo della digitalizzazione – spiega il presidente nazionale di Federlogistica, Luigi Merlo – Però siamo ancora in ritardo in molti ambiti, ad esempio non abbiamo un quadro definito sull’implementazione dei progetti cyber per le Autorità Di Sistema Portuale e per i terminalisti. Ma soprattutto penso al Pnrr e al ruolo che dovrebbe avere il Mims: gran parte dei progetti del Piano di ripresa e resilienza dovrebbero avere come soggetto pragmatico il ministero delle Infrastrutture, che invece sta pensando a uno strumento da anni Settanta come il Piano nazionale della logistica. Nel Pnrr ci sono grandi risorse per la digitalizzazione: l’auspicio è che non vengano utilizzate in maniera indefinita come nell’esperienza negativa di Wirnet, ma che i progetti vadano a favore delle impreseche hanno bisogno di affrontare la digitalizzazione e la sicurezza informatica con un supporto operativo ed economico adeguati. Anche in ambito formativo”. Su quest’ultimo punto, il presidente di Confcommercio Genova, Paolo Odone, ha lanciato l’idea di un Itis a indirizzo digitale per formare nuove generazioni di manager da inserire nella piccola e media impresa e nel mondo dei trasporti e della logistica.