di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto
Anche l’ultimo trimestre dell’anno si apre con un fortissimo ribasso per le vendite di veicoli nuovi, frenando la già lenta ripresa e proseguendo nei deludenti e preoccupanti risultati degli ultimi 3 mesi (luglio -19,4%; agosto -27,3%; settembre -32,7%), a causa delle strozzature nelle forniture di componentistica elettronica su scala planetaria che stanno mettendo in ginocchio le consegne. La complessa situazione e la pressione globale sul settore rischiano di compromettere i già delicati equilibri delle reti di vendita che ancora non hanno interamente metabolizzato le pesanti ricadute negative causate dalla pandemia.
In tale contesto avverso, una nota positiva è stato il rifinanziamento di 100 milioni del fondo automotive, sebbene ridotto rispetto allo stanziamento più elevato ipotizzato nelle prime bozze del decreto-legge Fisco, destinato ad agevolare, in questo ultimo trimestre, gli acquisti di veicoli elettrici e ibridi plug-in (65 milioni), commerciali (20 milioni), auto tradizionali con emissioni di CO2 tra 61-135 g/km (10 milioni) e vetture usate Euro 6 (5 milioni). Tuttavia, rileviamo ancora una volta come l’esiguità dei fondi investiti e il meccanismo di retroattività della misura abbiano determinato l’assorbimento veloce delle risorse, esaurite in un batter baleno per la fascia 0-60 g/km di CO2 (mentre è agli sgoccioli anche la fascia 61-135 g/km di CO2), rendendo impossibile la copertura di tutte le richieste fino alla fine del 2021.
L’esperienza dimostra, infatti, che se da un lato imprese e consumatori manifestano sempre maggiore interesse per le tematiche ambientali e conseguentemente una più ampia propensione per l’acquisto di veicoli a basse o zero emissioni, dall’altro, c’è bisogno di garantire continuità e stabilità delle risorse impiegate, oltre a neutralizzare a livello europeo la dipendenza dai chip asiatici.
Come emerso dal Tavolo Automotive al Mise, auspichiamo che nella Legge di Bilancio trovi attuazione l’impegno del Governo per la definizione di un piano triennale volto ad accelerare la diffusione delle alimentazioni elettriche, senza tralasciare il contributo positivo dato dalle tecnologie all’avanguardia dei motori termici per l’abbattimento delle emissioni.
Il settore è agli esordi di una svolta cruciale e per non lasciare indietro nessuno, la transizione ecologica deve passare anche attraverso un adeguato e programmato sostegno alla domanda e un piano di rottamazione per il rinnovo del parco auto più vecchio, insicuro, inquinante e climalterante. Una politica lungimirante in tal senso rappresenta uno dei fattori determinanti per la crescita e la competitività futura delle nostre imprese nonché per la progressiva e sostenibile riduzione della CO2.