Transfollia energetica: ci consegniamo mani e piedi alla Cina

di Andrea Taschini, Senior Advisor per società di consulenza e M&A

In coda a questo mio commento ecco a voi il grafico di ISPI della situazione di cui più volte vi ho parlato e cioè di come l’Europa possa auto assolversi da ulteriori, pesanti e costosissime riduzioni di co2 dettate dal nuovo folle piano proposto dalla Commissione europea.
Si tratta della ben nota “transfollia energetica” priva di fondamento ambientalista e dettata solo da una volontà politica di una transizione geopolitica europea verso il regime cinese.

L’Europa è già virtuosamente leader nella decarbonizzazione mondiale e non ha bisogno di ulteriori sacrifici da parte dei propri cittadini attraverso una transizione che si prefigura devastante per il tessuto industriale. Le emissioni europee rappresentano solo l’8% di quelle mondiali e sono in calo costante da 20 anni. Quelle cinesi rappresentano il 33% e sono in aumento annuo pari a tutte le emissioni annue della Gran Bretagna, tanto che il picco cinese verrà raggiunto (forse) solo nel 2030.

Il piano della Commissione europea, invece, prevede riduzioni drastiche delle emissioni che metteranno l’industria al tappeto e l’economia in ginocchio. È necessario da parte del governo italiano un’azione immediata e forte per scongiurare la disfatta industriale e il declino definitivo del Paese. Tutte le organizzazioni di settore devono contribuire fattivamente per scongiurare questo scenario, Automotive in primis.
Praticamente, noi, decarbonizzando aumentiamo i costi per permettere alla Cina di essere più competitiva nei nostri confronti. Se non fosse pazzesco ci sarebbe da ridere.

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