Toyota con special Olympics Italia: sport e inclusione sociale

Toyota Italia e Special Olympics Italia sono scesi in campo insieme, uniti dallo stesso spirito: la creazione di una società inclusiva. Presso la sede romana di Toyota, squadre miste di dipendenti Toyota e di atleti Special Olympics si sono cimentati in diverse discipline sportive. Divertimento, collaborazione e anche un pizzico di sana competizione hanno caratterizzato la giornata evento denominata “Be Together”, dimostrando che in campo, così come nella vita, siamo tutti uguali e che tutti, grazie alla determinazione e all’impegno, possiamo raggiungere esattamente gli stessi risultati.

Questo il messaggio di Luigi Lucà, ad di Toyota Italia: Siamo molto orgogliosi di essere al fianco di Special Olympics perché con loro condividiamo gli stessi valori. Come Gruppo Toyota vogliamo dare il nostro contributo per realizzare una mobilità sostenibile e inclusiva e contribuire a costruire una società migliore, nella quale nessuno sia lasciato indietro e ogni individuo possa muoversi liberamente, senza limitazioni e ostacoli. In questo la nostra missione è coerente con quella di Special Olympics, ovvero di creare una società basata sull’inclusione e sul senso di comunità”. La partnership con Special Olympics è stata avviata a livello europeo lo scorso anno nell’ambito di un accordo globale. Nel 2020 è iniziata anche la collaborazione tra il Gruppo Toyota Italia e Special Olympics Italia per offrire supporto all’organizzazione degli eventi sportivi promossi dall’Organizzazione.

Alessandra Palazzotti, direttore nazionale di Special Olympics Italia: “Siamo molto felici di avere accanto un partner come Toyota che crede nel rispetto di ognuno e nella valorizzazione delle differenze. Special Olympics vuole creare un mondo più inclusivo ed accogliente per tutti, ma sa bene che nulla si fa da soli. Per questo il coinvolgimento di Toyota, a livello europeo e italiano, è molto importante: percorrere un tratto di strada insieme rende l’obiettivo della piena inclusione delle persone con disabilità intellettive più raggiungibile”.

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