Tesla, provare per capire

di Pierluigi Bonora

Per capire una Tesla, per comprendere perché è una vera automobile, capace anche di dare emozioni viste le prestazioni (le manca solo la parola, pardon… il sound del motore), bisogna metterci il sedere sopra e provarla. Innanzitutto l’autonomia: 613 km dichiarati, cioè oltre 500 reali, tali quindi da togliere la cosiddetta ansia di rimanere a piedi. Abbiamo provato la Model S più estrema per un fine settimana, tanto è bastato per apprezzarla in tutto e per tutto. Un’esperienza nuova.

Berlina e contenuti

Alcuni particolari: berlina lunga 497 cm dalla linea molto sportiva, interno confortevole, potenza del motore elettrico di 422 cavalli, 0-100 in 2,7” e 250 orari di velocità massima, una super coppia di 600 Nm, trazione posteriore. Il prezzo della versione al top: 155.950 euro. La Model S è dotata di fari full Led intelligenti: oltre a migliorare lo stile, incrementano la sicurezza grazie alle 14 luci di svolta dinamiche a Led a tre posizioni che aumentano la visibilità notturna, specialmente sulle strade tortuose.

La Tesla Model S è dotata di sistemi di assistenza alla guida e dell’autopilota per il parcheggio (fa tutto da sola, e la macchina si posizione tra altre due senza problemi e con la massima precisione).

A bordo regna l’innovazione con il grande display verticale, inclinato verso il conducente e dotato delle funzioni diurna e notturna. Si può accedere a Internet e a tutta la musica che si vuole. Il navigatore è ben visibile e chiarissimo, utile la retrocamera. Bisogna prenderci la mano per le varie funzioni. Quindi, per evitare di distrarsi durante la guida, è meglio perdere qualche minuto e imparare da fermi.

Prestazioni

Lo scatto è bruciante e questa Tesla non ha particolari timori a confrontarsi con supercar più conosciute. Difficile starle dietro. L’acceleratore, al rilascio, fa sì che la diminuzione della velocità venga avvertita dal guidatore alla stregua di un freno-motore forte ed efficace, importante anche per il recupero dell’energia. Facile l’operazione di ricarica tramite il connettore portatile universale con l’adattatore di rete industriale da 11 kW (400V, 16A) e quello per la presa domestica italiana da 3 kW (230V, 13A).

Rete capillare

Tesla ha messo a punto in Europa (altro aspetto che toglie l’ansia di restare a piedi) una capillare rete, denominata Destination charging, che partendo dalla punta Nord della Scandinavia arriva fino al Sud dell’Italia (la piantina è sul sito www.tesla.it). In pratica, dal Nord al Sud Europa il viaggio con questa auto elettrica è possibile grazie alle stazioni di ricarica dislocate in hotel, ristoranti e tanti altri punti convenzionati. «Devi solo fermarti, collegare l’automobile a un connettore a muro Tesla e goderti la tua sosta», recita lo slogan della Casa americana. Insomma, prima di guardarla con diffidenza, bisogna salirci sopra e provarla. L’opinione cambia in un battibaleno.

 

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