Tesla, l’ora della verità

di Piero Evangelisti

Da qualche settimana sono iniziate le consegne dei primi esemplari di Tesla 3, il terzo e tanto atteso modello della Casa di Palo Alto. Per Elon Musk, il tycoon australiano impegnato da anni – tra le tante sue attività creative – a diventare leader nella mobilità a zero emissioni, la “numero 3” rappresenta la sfida decisiva, quella che deve convincere e soddisfare i tanti investitori che in questi anni gli hanno consentito di raggiungere una capitalizzazione superiore a quella della General Motors.

Mille dollari sulla fiducia

Sono quelli che mezzo milione di potenziali clienti hanno versato nelle casse di Musk per sedersi subito al volante della prima Tesla compatta venduta a prezzi che vanno da 35mila a 44mila dollari. La maggior parte dovrà aspettare perché la capacità produttiva di Fremont, California, lavora, per adesso, a un ritmo di poco più di 80mila http://farmaciaitaly.com/viagra.html pezzi l’anno. Il marchio non genera utili, eppure tutti ci credono e la “3” dovrebbe teoricamente invertire questa tendenza conquistando clienti in una fascia di reddito inferiore a quella di coloro che siedono oggi al volante di una delle altre Tesla. Il nuovo modello garantisce – secondo i dati di omologazione – un’autonomia di 350 km (di 500 con il supercharger che porta il prezzo dell’auto a 44mila dollari e il tempo di ricarica a mezz’ora) e si ricarica completamente in circa 8 ore attaccandola alla presa di casa. La velocità massima di Tesla 3 è di 209 km/h, un’enormità per un’auto che nasce in California, più adatta alle autostrade tedesche dove, comunque, a quel ritmo è facile immaginare che fine farà l’autonomia dichiarata.

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