Stop ai diesel! Facciamo chiarezza
di Emidio Paci*
La crociata contro le auto diesel è ormai partita e le varie nazioni europee dovranno per forza di cose allinearsi alle stringenti norme europee: entro il 2021 prossimo, 95 grammi di CO2 al chilometro, soglia che dovrà ulteriormente ridursi del 37,5% entro il 2030: Parigi, Madrid e Atene sono solo alcune delle città che hanno già annunciato provvedimenti e gli esperti concordano nel dire che le vettura a gasolio, nei prossimi anni, crolleranno sui mercati scendendo fino a quota 9% per lasciare spazio alle auto elettriche.
In Italia, le vetture a gasolio sono ancora una realtà molto diffusa, tanto che su 37.160.000 vetture circolanti, quelle ante normativa Euro 3, cioè prodotte prima del primo gennaio 2001, sono il 20,4% con oltre 1 milione ad alimentazione diesel. Percentuale che sale notevolmente se si prendono in esame anche i motori Euro 3 ed Euro 4 che sono il 23% delle vecchie auto ancora circolanti e di queste la metà viaggia a gasolio. Per smaltire tutte queste vetture, secondo le stime, servirebbero circa 25 anni, un periodo troppo lungo; per questo le varie regioni italiane stanno cominciando a prendere provvedimenti anche se in maniera disomogenea, adottando delle limitazioni alla circolazione, che porteranno addirittura entro il 2025 al blocco totale delle vetture alimentate a gasolio. Giusto? Sbagliato? Utile?
Studiando le tabelle tecniche, si evince che oggi un motore diesel Euro 6, emette una quantità di sostanze nocive praticamente identica a un motore a benzina, addirittura in termini di CO2 fa anche meglio, grazie ai minori consumi! Eccezzion fatta per la città di Milano che dal 2025 non permetterà la circolazione di tutte le auto con motore diesel, le Euro 6 fino a quella data e forse oltre, non avranno problemi legati ai divieti; ma le norme anti-inquinamento saranno sempre più rigide e le Case automobilistiche non riusciranno in eterno a stargli dietro e se ci riusciranno a quale costo? Ne consegue che il diesel, nell’ arco di 5/8 anni, non sarà più in listino! Nel frattempo chi ha un auto col motore diesel Euro 6, può tirare un sospiro di sollievo…
A mio modesto parere, il motore diesel così come la CO2, sono il capro espiatorio scelto dai burocrati per favorire l’acquisto delle auto elettriche. Ma ancora una volta il burocrate che non è un uomo di scienza, produce leggi che non sono suffragate da riscontri scientifici. L’ anidride carbonica non è la causa di tutti i mali, è un gas serra; il motore diesel ne produce meno di un motore a benzina di pari cilindrata. Il 99% di ciò che esce dalle marmitte è acqua (H2O), anidride carbonica (CO2) ed azoto inerte (N2) e tutto ciò non deve preoccuparci, in quanto il male dell’uomo e del pianeta deve essere ricercato nel restante 1% che è composto da idrocarburi incombusti, ossidi di azoto (NO e NO2, ovvero gli NOX), monossido di carbonio(CO) e, nel caso dei motori a gasolio, da anidride solforosa e polveri sottili PM10 o PM6.
Tutte sostanze che rispettivamente, provocano tumori e piogge acide che inibiscono la fotosintesi delle piante colpite. L’uomo di scienza, il tecnico, non il burocrate, hanno fatto già molto per questo 1% dannoso, progettando e costruendo marmitte catalitiche e FAP (filtri antiparticolato).Quindi? Eliminando i diesel, il burocrate/legislatore non risolverà praticamente nulla, in quanto la CO2 non verrà ridotta e le polveri sottili nemmeno, perché i motori a benzina di nuova generazione a iniezione diretta oltre a produrre ovviamente anidride carbonica, udite udite, producono polveri sottili a causa della maggiore pressione di alimentazione. Inoltre, la CO2 prodotta dal trasporto privato, rappresenta meno del 20% del totale imputabile all’uomo. Io investirei sull’idrogeno.
La politica ci mette nuovamente di fronte a una caccia alle streghe e a pagare sarà sempre la comunità.
*Istruttore di guida sicura presso Dsg Plan srl (www.dsgplan.com)