Le vendite di auto dovrebbero rimbalzare del 7,9% nell’Unione europea nel 2022, anche se resteranno lontane dal loro livello del 2019: è questa la nuova previsione dell’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea). «Con la stabilizzazione dell’offerta di chip elettronici», sono stimate 10,5 milioni di immatricolazioni di autovetture nel 2022, dopo un anno molto debole a 9,7 milioni nel 2021. Mentre la Commissione europea presenta la sua strategia per aumentare la produzione di semiconduttori (il «Chips act»), con diverse decine di miliardi di euro di investimenti in gioco, Acea chiede all’Unione di «ridurre la sua dipendenza dai fornitori non europei per evitare tali danni in futuro».
Acea esorta così il Parlamento europeo e il Consiglio a «rafforzare significativamente» la proposta della Commissione europea, «per garantire che l’Europa possa costruire una rete di ricarica sufficientemente densa». La Commissione ha proposto nel 2021, come parte del suo pacchetto «Fit for 55», che ogni Paese dovrebbe avere almeno 1 kilowatt di potenza di ricarica per veicolo sulle sue strade, e che le stazioni di ricarica dovrebbero essere installate ogni 60 chilometri sulle principali reti stradali entro il 2026. «Le vendite di auto elettriche sono aumentate di 10 volte tra il 2017 e il 2021, mentre il numero di stazioni di ricarica nell’Ue è cresciuto meno di 2,5 volte», ha sottolineato il presidente di Acea, Oliver Zipse. «Se non si introducono obiettivi ambiziosi per tutti gli stati membri dell’Ue, si creerà presto un grosso ostacolo».