Stangata CO2, in gioco 12 milioni di occupati

di Stefano Maullu*

La posizione adottata dal Parlamento europeo lo scorso 3 ottobre, in occasione del voto sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri, è totalmente insostenibile, perché non tiene in alcun conto gli effetti negativi che potrebbero abbattersi sull’intera filiera europea dell’automotive, specialmente per quel che riguarda l’occupazione. In gioco ci sono 12 milioni di posti di lavoro, più del 10% dell’occupazione manifatturiera di tutta l’Europa, per cui si tratta di un tema estremamente delicato.

Contrariamente alla proposta più equilibrata del Ppe, che aveva suggerito un taglio del 35% per le auto, il Parlamento europeo ha votato favorevolmente un taglio del 40% entro il 2030, che a nostro parere è eccessivamente alto e inutilmente aggressivo. La transizione verso la mobilità sostenibile è certamente un obiettivo condiviso da tutti, ma a parer nostro dovrebbe essere raggiunto gradualmente, senza nessun intervento eccessivamente aggressivo.

E il voto del 3 ottobre, da questo punto di vista, ci sembra un’inutile forzatura. La speranza è che nei prossimi giorni, quando inizieranno i negoziati con il Consiglio, si possa giungere a una posizione più equilibrata, maggiormente in linea con le esigenze dei cittadini e dei lavoratori di un’intera filiera.

*Eurodeputato

1 Comments

  1. autralopithecus says:

    Questa crociata contro la CO2 è assolutamente incomprensibile. Gli inquinanti si chiamano CO, NOx e SOx. Allo scopo di migliorare la qualità dell’aria, l’alimentazione a metano per i ns attuali motori a scoppio sarebbe la soluzione più logica. Senza considerare che anche la mobilità elettrica ha i suoi difetti legati all’utilizzo di materie prime costose e rare per fabbricare le batterie ed il loro difficile riciclaggio. Inoltre c’è il problema di costruire da zero una capillare infrastruttura dedicata alla ricarica veloce su strade ed autostrade.

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