di Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere
L’aumento incontrollato del prezzo dei carburanti rappresenta oggi la vera emergenza non solo per il settore dell’autotrasporto, ma per l’intera economia del Paese. I dati che ci giungono dagli associati di Ruote Libere, scontrini alla mano, fotografano una situazione decisamente insostenibile. Il prezzo migliore del gasolio al distributore, ovviamente self service, si aggira intorno all’1,65 euro al litro. Poiché parliamo per la stragrande maggioranza di autocarri Euro 5-6 che di media percorrono 3 chilometri con un litro, questo significa che un autotrasportatore spende solo per il carburante circa 0,55 euro al chilometro.
Se è vero che il costo del servizio è di poco superiore a un euro al chilometro è evidente che con questi numeri molte aziende lavorano in perdita e tante rischiano di chiudere. Ribadiamo, dunque, l’assoluta urgenza di ridurre il costo del gasolio eliminando l’Iva sulle accise, una tassa sulle tasse del tutto ingiustificata e che oggi rappresenta un balzello irragionevole.
Continuare a scaricare i costi di questi aumenti sugli autotrasportatori significa esasperare il ruolo di cuscinetto che da anni il mondo dell’autotrasporto, suo malgrado, ricopre e significa di fatto aprire le porte alla illegalità, allo sfruttamento dei lavoratori e al lavoro nero. I numeri parlano chiaro: chi lavora nella legalità non riesce a stare sul mercato. Davanti a tutto questo il Governo non può più continuare a girarsi dall’altra parte.