Sergio Solero, presidente e ad di Bmw Group Italia
Solero (Bmw Group Italia): “Elettrico? Il governo si applichi”
Intervista di Pierluigi Bonora
Il Salone di Francoforte chiuderà i battenti domenica prossima. Quella di quest’anno è un’edizione molto «tedesca» a causa delle assenze pesanti. Le rinunce fanno pensare a un Salone in declino. Ne è convinto anche Sergio Solero, presidente e ad di Bmw Group Italia: «Un formato del genere – afferma – non sta più in piedi; occorrono formule più semplici e soprattutto interattive. Non ha più senso avere 15-20 rassegne dell’auto. Ormai le novità arrivano prima sul web rispetto a questi eventi». Solero, comunque, si gode la scena dello stand di casa Bmw affollato di giornalisti e di manager di gruppi concorrenti. Di notizie da attingere ce ne sono parecchie, in particolare quelle relative ai nuovi piani annunciati dal numero uno, Harald Krüger, che prevedono l’arrivo di 25 nuovi modelli tra elettrici ed elettrificati(ibridi plug-in), dei quali 12 solo a batteria.
Presidente Solero, e quando queste novità green approderanno in Italia?
«L’Italia è chiamata ad affrontare questa sfida in modo serio e convinto. Vedo, però, che se ne parla con maggiore concretezza».
Intanto, l’attuale gamma green vi dà soddisfazioni.
«Nelle consegne di modelli elettrici ed elettrificati siamo oltre le stime di budget. Alla fine del 2017 calcoleremo oltre 1.300 auto di questo tipo consegnate, il 50% in più sul 2016. Anche il cliente sta cambiando mentalità, nonostante il mercato non sia ancora predisposto per questa mobilità. E quando nel 2019 arriveranno offerte come quella della Mini elettrica, la “presa” in Italia sarà molto importante».
Ed Enel ha da poco messo a punto un piano che arriverà a dotare la rete stradale italiana fino a 12.000 colonnine per la ricarica.
«L’ad Francesco Starace sta facendo un importante lavoro di lobbying. In questa direzione il futuro è ricco di opportunità».
Il mix rinnovabili-elettrico.
«In Italia è già elevato: con l’idroelettrico supera il 40%. Se mettiamo insieme la maggiore efficienza dei motori elettrici rispetto ai propulsori a combustione e, in più, che quasi il 50% proviene da fonti rinnovabili, non è vero che girare con l’auto elettrica non fa cambiare niente, in quanto sposta solo il problema delle emissioni da dove si produce l’energia a dove la si utilizza».
L’Italia, magari tra 20 anni, viaggerà solo su auto elettriche ed elettrificate?
«Si può fare. Servono scelte veloci e una politica capace di guardare avanti».
Il punto sul vostro car-sharing DriveNow.
«A Milano i risultati sono eccellenti e non nascondo che si guarda a nuove possibilità di introdurre DriveNow. È un car-sharing di tipo premium e, quindi, deve prevedere sempre le ultime novità tecnologiche del gruppo. Ecco perché tra ottobre e novembre la flotta sarà totalmente rinnovata».
Cosa dicono al governo dell’auto?
«Dipende da chi si incontra. Al Meeting di Rimini, presente il ministro Carlo Calenda, ho detto che molti fornitori devono capire che il settore della mobilità sta cambiando velocemente. Le nuove frontiere sono la connettività, la guida autonoma e, soprattutto, l’elettrico. Bmw Group compra dall’Italia componenti per 1,5 miliardi. Chi non si adegua avrà non pochi problemi».
La guida autonoma diventerà realtà?
«Da non sottovalutare saranno i temi legislativo e assicurativo. Penso che tra un paio d’anni vedremo la guida autonoma applicata in ambiti normativi controllabili, come le autostrade dove non sarebbe impossibile creare un sistema di dialogo tra auto e infrastruttura».
Il presidente dell’Unrae, Michele Crisci, ha superato i fatidici 100 giorni.
«Abbiamo promosso i suoi primi 100 giorni. Vedo un’associazione che ha voglia di riprendere il ruolo che ha sempre avuto, cioè di farsi portavoce delle necessità di normative sulla mobilità in senso lato. C’è un direttivo affiatato che ha voglia di lavorare con Crisci in maniera molto forte».