Snam-Saipem: insieme per lo sviluppo dell’idrogeno
Snam e Saipem hanno firmato un Memorandum of Understanding per dare vita a una collaborazione sulle nuove tecnologie focalizzate sulla transizione energetica, dall’idrogeno verde alla cattura e al riutilizzo della CO2, al fine di contrastare i cambiamenti climatici e contribuire all’avvio del mercato dell’idrogeno supportando la Hydrogen Strategy della Commissione Europea. L’accordo, sottoscritto dagli amministratori delegati rispettivamente di Snam, Marco Alverà, e di Saipem, Stefano Cao, mira a identificare e sviluppare congiuntamente iniziative legate alla produzione e al trasporto di idrogeno verde e alla cattura, trasporto e riutilizzo o stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS e CCU).
La collaborazione tra Snam e Saipem è già operativa e si sta focalizzando, in primo luogo, sullo sviluppo della tecnologia di elettrolisi dell’acqua, processo che permette di azzerare le emissioni di CO2 nella produzione di idrogeno verde contrastando efficacemente il riscaldamento globale. L’accordo prevede anche una collaborazione per lo sviluppo di studi di fattibilità finalizzati all’individuazione di nuove soluzioni per il trasporto di idrogeno in forma liquida o gassosa – sia attraverso l’utilizzo e l’adeguamento di infrastrutture e reti esistenti che mediante trasporto con mezzi navali – e la cattura, il trasporto, lo stoccaggio o la valorizzazione della CO2.
Attraverso il Memorandum of Understanding, Saipem e Snam individuano anche la possibilità di partecipare a progetti di innovazione tecnologica finanziati dall’Unione Europea. Snam, tra le prime società al mondo a sperimentare l’immissione di idrogeno in una rete di trasporto gas, è fortemente impegnata nell’assicurare la compatibilità delle proprie infrastrutture con volumi crescenti di idrogeno e nel supportare la crescita della filiera italiana attraverso lo sviluppo di emergenti tecnologie per favorirne l’impiego in molteplici settori, dall’industria ai trasporti.
Saipem si propone come un vero e proprio promotore della transizione energetica sia con lo sviluppo di progetti che mirano alla ibridizzazione e alla decarbonizzazione di complessi oil and gas convenzionali (nuovi o esistenti) sia con la nuova linea di business dedicata alle “nuove energie” all’interno della Divisione E&C Onshore che attraverso la recente acquisizione di tecnologie per la cattura della CO2 dalla società canadese CO2 Solution Inc.
“Con questa collaborazione – dichiara l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà – rafforziamo il nostro impegno e la rete di partnership nelle nuove tecnologie per la transizione energetica, in particolare l’idrogeno verde e il suo utilizzo nelle infrastrutture esistenti. Snam, anche attraverso la sua business unit dedicata, è fortemente impegnata nello sviluppo del mercato dell’idrogeno e nel contribuire alla creazione di una filiera italiana. Grazie alla sua posizione geografica, alle risorse naturali per la produzione di energia rinnovabile e alla forza del suo settore manifatturiero, il nostro Paese può diventare un hub europeo e mediterraneo dell’idrogeno, contribuendo in modo significativo alla lotta ai cambiamenti climatici e alla creazione di nuove opportunità di sviluppo e occupazione”.
Stefano Cao, Cero di Saipem, ha commentato: “L’accordo siglato con Snam, con cui vantiamo una proficua collaborazione di lunga data, rientra nella nostra strategia di riposizionamento di Saipem come un fornitore globale di soluzioni per il settore dell’energia e delle infrastrutture. È in linea, dunque, con il processo di decarbonizzazione che siamo impegnati a portare avanti in tutte le nostre attività, puntando a essere in prima linea nel processo di transizione verso le energie a basso impatto ambientale. Già oggi il 70% del nostro portafoglio ordini nel settore dell’ingegneria e costruzioni (E&C) è slegato dal petrolio. L’idrogeno sarà, da qui ai prossimi anni, la commodity che, insieme al Gnl, accompagnerà il processo di transizione energetica e Saipem sta focalizzando la sua attenzione sia sulle tecnologie di produzione di idrogeno blu, utilizzando energia da fonti fossili, che verde, da fonti rinnovabili, tenendo presente anche le esperienze maturate nell’ambito dell’intera catena del Carbon Capture & Storage, con diversi progetti realizzati nel mondo”.