Smog, Ue e la solita incapacità
L’«ultimo avviso» è arrivato nei giorni scorsi dalla Commissione Ue all’Italia sull’inquinamento da polveri sottili, con l’invito ad adottare misure anti Pm10 «per proteggere la salute pubblica». Significa che tutti gli stratagemmi messi in atto nelle città, da Milano a Roma agli altri capoluoghi di provincia, hanno fallito. Vuol dire che le limitazioni al traffico, che hanno paradossalmente interessato anche quei veicoli dotati di motorizzazioni di ultima generazione, non sono serviti ad alcunché. Si è solo voluto colpire ossessivamente l’automobile e, poco o nulla, altre fonti ben più inquinanti. Sul problema polveri, poi, basterebbe lavare con maggiore assiduità le strade cittadine.
Botta e… la solita risposta
«Le misure amministrative e legislative adottate dall’Italia finora si sono rivelate insufficiente ad affrontare il problema», scrive la Commissione Ue. A replicare è il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dalle cui parole emerge chiaramente l’improvvisazione con la quale si muove il governo. «Abbiamo in atto – dice Galletti – interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici privati e pubblici e, quindi, per ridurre le emissioni civili; interventi per la mobilità sostenibile pubblica e privata con particolare riferimento a quella elettrica e ciclabile». E prosegue: «Su questi impegni abbiamo investito risorse e il giusto sforzo di coesione istituzionale perché sappiamo tutti che lo smog non si combatte da un giorno con l’altro, ma solo con misure strutturali e coordinate sul territorio che a lungo purtroppo sono mancate». E continuano drammaticamente a mancare, aggiungiamo.
Si naviga a vista
Quello che stupisce è la frase «…abbiamo in atto interventi...».
Ebbene, l’Italia ha sempre in atto…, ma non fa mai. La mobilità a zero emissioni è al palo. Basta recarsi a una stazione delle autolinee, per esempio quella di Milano-Famagosta, per entrare in una sorta di camera a gas. A trasportare i pendolari dalla metropoli alle località di residenza sono per lo più pullman vecchi e inquinanti. Il controsenso puro. Questo esempio è replicabile enne volte in altre città dove gli stessi pullman tengono i motori (vecchi) accesi (chi scrive ne è testimone, utilizzando spesso i trasporti pubblici). Nel silenzio delle autorità. Risposte come quella di Galletti non fanno altro che esaltare l’incapacità e l’improvvisazione su un tema, quello evidenziato dalla Ue, di importanza vitale.