Smart Mobility: realtà o utopia?
Come sta cambiando la vita dei cittadini attraverso l’adozione di nuovi modelli di mobilità basati sull’utilizzazione di sistemi digitali, tecnologie intelligenti e mezzi a zero emissioni? L’interconnessione dei veicoli, la sharing mobility o i nuovi sistemi di condivisione quali ripercussioni avranno sulla nostra quotidianità e sul nostro sistema sociale?
Sono queste alcune delle domande a cui il workshop “Smart Mobility: realtà o utopia?” – organizzato nell’ambito della Maker Faire 2019 con la collaborazione di Rinnovabili.it – ha cercato di dare risposta.
L’innovazione nella mobilità va di corsa e intercetta sempre più una visione del futuro. Maker Faire, nella tavola rotonda organizzata da Rinnovabili.it e moderata dal direttore Mauro Spagnolo, ha interpellato alcuni dei principali operatori della Smart Mobility mostrando come temi ritenuti da molti “futuribili” sono già oggi realtà quotidiana.
Dario Palma, Implementation Manager di Mercedes-Benz Italia del progetto CASE, ha spiegato come questa sezione della Casa tedesca si occupi di indirizzare “i prodotti Mercedes-Benz e Smart verso la prospettiva di una mobilità sempre più connessa (Connected), autonoma (Autonomous), condivisa e integrata attraverso servizi intelligenti (Share & Services) ed elettrica (Electric). La correlazione tra tutti i settori di innovazione racchiusi nell’acronimo CASE, porta Daimler a non essere più solo produttore di automobili, ma anche provider di servizi per la mobilità. Una ‘mobilità intuitiva’ grazie a prodotti e servizi orientati al comfort e alla semplicità di utilizzo in grado di rendere più agevole la vita e la mobilità dei Clienti”.
Palma ha raccontato come la transizione verso l’elettrico sia una realtà ad esempio per la Smart, visto che dal 2020 tutte le sue auto saranno elettriche. Ma anche il marchio Mercedes è ormai dentro questa sfida visto che da pochissimo ha lanciato EQC, il primo Suv crossover elettrico della casa tedesca, ricaricabile in circa 40 minuti. Ma non è finita qui, perché si punta ad avere il 50% del parco auto elettrico entro il 2030. La crescita già oggi è impetuosa, visto che siamo passati in poco tempo dallo 0,2% del mercato per le auto ibride ed elettriche al 2% attuale e il mercato raddoppia di anno in anno. La stessa Formula E è una visione che anticipa il futuro. Serve però un framework normativo diverso.
Alberto Cassone, presidente di Hurry! e amministratore delegato di Popmove, ha raccontato il “Progetto Popgo”, illustrando come è nata in partnership con un grande gruppo come ALD Automotive Italia, la prima flotta di auto a noleggio a lungo termine “ready to share”, ovvero con una tecnologia che consente la condivisione delle auto con altri utenti attraverso l’app Popmove – online su www.the-hurry.com; www.mobilitysolution.aldautomotive.it – e senza il passaggio delle chiavi. “L’idea nasce dall’osservazione dei comportamenti e dei bisogni delle persone”, ha spiegato Cassone. “Ho percepito come il concetto di disownership – il passaggio dal desiderio di possedere un’auto al semplice desiderio di avere un veicolo da utilizzare – si stesse diffondendo. Se un tempo in famiglia si programmava l’acquisto anche di 2-3 auto, oggi si tende piuttosto ad averne una sola e cercare mezzi alternativi di utilizzo. Per questo ho investito sul noleggio a lungo termine anche per i privati e non solo per le aziende e le Partite Iva. Il progetto Popgo, con la possibilità di condividere l’auto con altri utenti è una evoluzione e una nuova frontiera del concetto di noleggio a lungo termine per i privati. Oggi il parco auto per il 90% del tempo resta fermo, in questo modo le auto invecchiano e provocano inquinamento. Con Popgo – preceduto dalla grande campagna pubblicitaria Cercasi scambisti – abbiamo creato un sistema che consente di rendere disponibile per altri la propria auto a noleggio a lungo termine, incassando il 70% del guadagno del viaggio. Una innovazione che aiuta il cambio di abitudini e diffonde la cultura della condivisione. Oggi gli strumenti ci sono ma è opportuno che anche le istituzioni si impegnino ad esempio aprendo la Ztl a chi utilizza queste forme alternative e consentendo il parcheggio sulle strisce blu. Serve un cambio di cultura, ma anche stimoli economici per aiutare questa transizione verso la Smart Mobility”.
“Siamo partiti dalla Spagna con circa 50 scooter elettrici”, racconta Enrico Pascarella, Country Manager di eCooltra. “La crescita è stata tumultuosa. Oggi siamo presenti in sei città: Barcellona, Valencia, Madridi, Lisbona, Roma e Milano. Abbiamo 5400 scooter elettrici circolanti e abbiamo raggiunto i 10 milioni di noleggi. In Italia gli scooter sono ormai oltre mille. Il primo anno è stato difficile, ma poi il servizio è stato percepito come “cool”, come pratico e innovativo. La nostra non è una strategia mordi e fuggi, crediamo davvero ci sia la possibilità di creare una mobilità alternativa. Oggi con eCooltra è possibile entrare in tutte le Ztl di Roma e Milano. La stretta collaborazione con le amministrazioni locali, inoltre, ha permesso di ampliare costantemente le aeree di competenza con l’obiettivo, in futuro, di andare a servire anche le periferie di entrambe le città”.
“Abbiamo raccolto una sfida che tutte le grandi città europee sono chiamate ad affrontare quotidianamente”, continua Pascarella, “le città di Roma e Milano hanno evidenziato un utilizzo sempre maggiore del nostro servizio di scooter sharing: eCooltra, in sinergia con il Comune di Roma e Milano, ha risposto rinnovando l’app e l’intera flotta a dimostrazione di una reale attenzione verso le due metropoli e l’ambiente”.
Askoll EVA è l’altra faccia di eCooltra. La società vicentina opera nel mercato della mobilità sostenibile sviluppando, producendo e commercializzando e-bike ed e-scooter, nonché kit e componenti nell’area dei motori elettrici e delle batterie e fornisce gli scooter a eCooltra. Askoll EVA nel giugno scorso ha ricevuto una terza commessa dall’azienda leader nello scooter-rent di 550 nuovi scooter che verranno ripartiti tra Milano, Barcellona e Lisbona e andranno ad accrescere la flotta complessiva circolante, già costituita da 2.400 veicoli. La Casa spagnola ha scelto Askoll come partner per l’affidabilità tecnica del prodotto e la sua versatilità: Askoll ha infatti modulato il suo eS in modalità keyless, un mezzo concepito esclusivamente per il mercato sharing.
Questo sistema permette l’attivazione del veicolo tramite un’AApp per smartphone, che controlla anche lo sblocco del cavalletto e l’apertura del bauletto di corredo al veicolo dove sono alloggiati due caschi, uno per il guidatore e uno per un’eventuale passeggero. Un passeggero che viaggerà comodo, grazie alla sella più ampia e lunga, studiata appositamente per gli oltre 700.000 utenti eCooltra. Il successo del veicolo Askoll è dovuto anche dal giudizio positivo dei clienti eCooltra, che lo prediligono per lo spunto in partenza, le performance e l’estrema maneggevolezza.
“Gli importanti investimenti che la nostra azienda continua a destinare alla Ricerca e Sviluppo ci permettono di rispondere alle esigenze e richieste di ogni cliente e di ogni mercato di riferimento con estrema velocità e flessibilità”, dice Gianluca Bassan, Direct Sales Manager. “Purtroppo in Italia fare innovazione è da folli, portare un modello sostenibile si trova di fronte a una mission impossibile. Ci sarebbero enormi opportunità se lasciassero lavorare gli inventori, ma le difficoltà sono tante, a partire dalla pressione fiscale”.
Al workshop è stato dato spazio anche a un giovanissimo imprenditore italiano, Camillo Piscitelli, 24 anni creatore di Hurba, uno scooter elettrico con batteria estraibile. Romano, ha una laurea in Lingue Orientali alla Sapienza, per perfezionare il suo Mandarino è rimasto due anni a Pechino. Lì ha scoperto l’ e-scooter. La Cina è il regno degli scooter elettrici: ne circolano ad oggi più di 20 milioni, se ne producono alcuni milioni l’anno. Camillo ne è rimasto impressionato e tornato in Italia ha deciso di fondare una sua azienda e lanciare in Patria un suo scooter elettrico tagliato a misura dell’Italia. La novità è una batteria di nuova generazione, estraibile, pesa 8 kg “come una cassa di acqua minerale” e può essere ricaricata in casa come uno smartphone in 20 minuti o da colonnina in 6 minuti.
Mario Musmeci, dell’Asi (Agenzia spaziale italiana), ha infine spiegato quanto Galileo – il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione europea, concepito per usi civili, progettato per inviare segnali radio per il posizionamento, la navigazione e la misurazione del tempo che si avvia a essere pienamente operativo dal 2020 – potrà fare per la green space economy e per la mobilità. Galileo ha enormi potenzialità di impiego nei più diversi settori, dall’energia ai trasporti, dall’agricoltura alla finanza. A regime, Galileo consisterà di 30 satelliti (27 operativi e tre di riserva) orbitanti su 3 piani inclinati sull’equatore (MEO, Medium Earth Orbit circolare) a 23.222 km quota.