La cintura di sicurezza a tre punti di Volvo
Sicurezza stradale per tutti: appello all’Onu di Volvo
Volvo Cars fa oggi appello ai governi e ai regolatori di tutto il mondo affinché affrontino il problema della grande diseguaglianza esistente fra economie sviluppate e in via di sviluppo per quanto riguarda la sicurezza stradale. Nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni, i dati ufficiali evidenziano un divario significativo nel numero degli incidenti mortali fra i due gruppi di Paesi. Si stima che ogni anno 1,35 milioni di persone perdano la vita a causa di incidenti stradali. Già soltanto questo numero mette in risalto la necessità di un intervento, ma i dati elaborati dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) mostrano anche che nei Paesi in via di sviluppo il rischio di morte a causa di un incidente stradale è tre volte maggiore che nei Paesi sviluppati.
Volvo Cars ritiene che per migliorare la sicurezza stradale nel mondo i governi nazionali dovrebbero promuovere l’utilizzo delle cinture di sicurezza, introducendo e facendo rispettare normative che ne impongano l’uso sia a chi occupa i sedili anteriori sia per chi è seduto su quelli posteriori. Un’altra area su cui focalizzarsi sarebbe poi costituita dalle infrastrutture stradali di base che separano gli utenti della strada vulnerabili dal traffico motorizzato.
“I dati globali evidenziano un’importante disparità nell’ambito della sicurezza stradale,” ha dichiarato Malin Ekholm, responsabile del Centro Sicurezza di Volvo Cars. “I divari esistenti devono essere colmati attraverso l’impiego della tecnologia, ma anche creando e favorendo una cultura della sicurezza a livello mondiale. È importante che si comprendano e affrontino le differenze di utilizzo delle cinture di sicurezza nei vari Paesi; d’altro canto, le infrastrutture dovrebbero essere orientate a un miglioramento del livello di sicurezza degli utenti della strada vulnerabili, come i pedoni e i ciclisti”.
Volvo Cars desidera contribuire alle iniziative per la sicurezza stradale nel mondo con il suo vasto patrimonio di conoscenze in materia di sicurezza, così come ha fatto per molti decenni collaborando con i governi nazionali, il mondo accademico e gli enti regolatori. Ad esempio, lo scorso anno ha lanciato un database aperto contenente i dati di decenni di studi e ricerche nell’ambito della sicurezza.
“Volvo Cars vanta una lunga tradizione di iniziative mirate al miglioramento della sicurezza attraverso la collaborazione, un aspetto che ha contribuito notevolmente a confermare il ruolo di leader della Casa nell’area della sicurezza,” ha aggiunto Malin Ekholm. “Stimolare una maggiore comprensione del valore e dell’esigenza di una tutela di base adeguata è fondamentale e abbiamo bisogno dell’aiuto dell’Onu e dei legislatori nazionali per affrontare la questione attraverso il diritto e l’informazione. Noi di Volvo Cars siamo lieti di poter far parte di questo progetto e di portare il nostro contributo”.
L’attuale cintura di sicurezza a tre punti, introdotta per la prima volta da Volvo Cars nel 1959, è il dispositivo di sicurezza più importante in assoluto all’interno di una vettura. Senza di essa, le altre dotazioni di sicurezza tecnologicamente avanzate risultano ampiamente inefficaci; una funzione di frenata automatica è molto meno efficace se le persone a bordo di un’auto non allacciano le cinture di sicurezza che le mantengono sedute sui loro sedili. Lo stesso vale per i sistemi di ritenuta per i bambini, che proteggono passeggeri di altezze diverse.
Tuttavia, solo 105 Paesi nel mondo hanno leggi che obbligano all’uso delle cinture di sicurezza sia i passeggeri seduti davanti sia quelli nei sedili posteriori, come prevedono le best practice. Per questo Volvo Cars fa appello all’ONU affinché esorti i legislatori in tutto il mondo ad adeguare le leggi sulle cinture di sicurezza in modo da estendere l’obbligo a tutti i passeggeri di tutti i veicoli e a farle rispettare.
Poiché ciclisti, pedoni e motociclisti rappresentano oltre la metà del numero totale di morti per incidente stradale, Volvo Cars suggerisce inoltre che gli stati membri delle Nazioni Unite promuovano la sicurezza stradale anche stanziando fondi, ad esempio, per realizzare piste ciclabili e pedonali ben contrassegnate e dotate di barriere per proteggere questi utenti della strada particolarmente vulnerabili.
Dagli anni ’60 e ’70 del XX secolo, i dati delle indagini e degli studi su incidenti stradali reali raccolti da Volvo Cars hanno aiutato le autorità stradali svedesi a introdurre nuove infrastrutture di sicurezza, come i pali di illuminazione pubblica deformabili, guard-rail di concezione moderna e le piste pedonali separate dalle carreggiate.