Sicurezza: auto affidabili, ma controlli aziendali carenti
A parole la sicurezza è importante, ma di fatto viene “delegata” ai costruttori di veicoli e alla presenza sempre maggiore di ADAS (dispositivi di sicurezza e di assistenza alla guida) a bordo dei veicoli. É la situazione, non del tutto incoraggiante, testimoniata dalle risposte alla seconda survey condotta da GR ADVISORY, leader nelle ricerche di mercato in ambito mobilità aziendale, e patrocinata da A.I.A.G.A., Associazione Italiana Acquirenti e Gestori Auto Aziendali, grazie al contributo di alcuni importanti player della mobilità aziendale: Continental, Volkswagen, Macnil, Program Autonoleggio e Gruppo Zucchetti. La survey, articolata in 29 domande strutturate, è stata erogata attraverso una piattaforma on line nel periodo 27 maggio – 7 giugno 2021 e ha raccolto la partecipazione di ben 408 aziende.
La diffusione della conoscenza sugli ADAS tra i fleet manager ha raggiunto livelli importanti, grazie ai siti specializzati sulla mobilità (principale riferimento informativo per l’80% di essi), alle informazioni diffuse dalle case auto (56%), agli eventi dedicati con prove su strada (31%). I gestori di flotta dichiarano infatti di conoscerli molto bene (58%, con un’eccellenza di veri esperti che rappresenta il 10%), o almeno di averne una conoscenza di base (40%).
I fleet manager sono molto impegnati nelle scelte che riguardano la sicurezza dei veicoli: quasi il 90% di essi è attivamente coinvolto, mentre non altrettanto possiamo affermare di altre figure alle quali spetterebbe la responsabilità primaria della sicurezza dei driver: metà dei responsabili delle risorse umane non viene coinvolto in questo processo e se ne disinteressano anche il 70% degli amministratori delegati e il 77% dei responsabili della salute e sicurezza. Sono dati che colpiscono, di fronte ai numerosi incidenti sul lavoro, dei quali ben il 40% è legato al “rischio strada”, secondo i dati dell’Inail.
Carente anche la situazione dei processi di controllo e prevenzione degli incidenti alla guida di mezzi aziendali. Meno del 10% delle aziende interpellate ha pubblicato una policy specifica, mentre meno del 25% rimanda ad una policy globale di gruppo a volte neppure tradotta in italiano; le rimanenti si limitano a introdurre raccomandazioni nella car policy oppure non hanno previsto alcun documento (14,3%), appellandosi alla responsabilità individuale del rispetto della legge.
“In tema di sicurezza sembra prevalere l’atteggiamento dilatorio delle aziende – commenta Davide Gibellini, Ceo & Managing Partner di GR ADVISORY – per il quale da una parte si dichiara che le risorse umane sono il bene più prezioso, ma dall’altra la sicurezza al volante viene affidata unicamente alla capacità di protezione sempre maggiore dei veicoli, senza predisporre meccanismi aziendali di controllo e, soprattutto, di formazione adeguati: consapevoli di questa situazione, da diversi anni contribuiamo ad assistere le aziende nel miglioramento della sicurezza della mobilità, sia in Italia che all’estero, attraverso servizi quali il Driver Safety Program e il Travel Security Program, per proteggere le persone e ottemperare ai doveri della direzione aziendale”.
La prossima survey di GR ADVISORY e A.I.A.G.A. avrà per argomento “Green Fleet: è arrivato il momento” e si svolgerà nel prossimo mese di settembre.