Si pensi subito a un piano “Trasporti 4.0”
di Franco Fenoglio*
Il dato che leggiamo per questo gennaio ripete quello del gennaio 2017, quando si registrò un +28% sul gennaio dell’anno precedente. Ciò nonostante, l’anno scorso si è chiuso con un debole +2,1% (a dati consolidati aggiornati), con una serie di esiti altalenanti, che nel corso dell’anno sono andati progressivamente scendendo fino a valori negativi. Questo dimostra ancora una volta la “stagionalità” del mercato, legato fortemente alla disponibilità di risorse destinate agli investimenti da parte delle aziende di autotrasporto e sottolinea la necessità che per il 2018 siano resi effettivamente disponibili fin dal prossimo aprile i fondi previsti, nella quantità indicata, senza vuoti temporali nell’erogazione e senza distrazione di somme più o meno importanti verso altre destinazioni che non siano gli investimenti.
Il “Manifesto” Calenda-Bentivogli
Abbiamo letto con grande interesse il “Manifesto per l’Italia delle competenze” lanciato dal ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e dal segretario della Cisl, Marco Bentivogli, che cerca di riportare il mondo produttivo verso la posizione di protagonista nel nostro Paese, indicando i punti fondamentali per una nuova politica industriale. Il nostro interesse è stato alimentato dalla convinzione che una politica industriale efficace non possa prescindere dal ruolo che in essa devono trovare il trasporto e la logistica. Concordiamo con le affermazioni e le indicazioni del documento, ma ci sarebbe piaciuto vedere in esso anche un capitolo dedicato espressamente a “Trasporti 4.0”, tanto più che il comparto – e segnatamente quello dell’autotrasporto – soffre di problemi di struttura, organizzazione e lavoro non meno degli altri, e in più si qualifica come strategico per qualsiasi progetto di sviluppo del mondo produttivo che cerca di raggiungere i mercati.
Ancora troppe lacune (non del settore)
Di contro, l’industria costruttrice dei mezzi di trasporto mette a disposizione veicoli con soluzioni tecnologiche avanzatissime in termini di sicurezza e sostenibilità ambientale, i cui benefici stentano a essere messi su strada in mancanza di interventi strutturali. In presenza di una evoluzione in atto nel sistema logistico italiano ed europeo, che potrà essere gestita solo attraverso una “intermodalità sostenibile”. Ogni progetto industriale dovrebbe mettere in primo piano indirizzi di politica dei trasporti, in modo che le aziende del settore e, per conseguenza, le aziende che producono e distribuiscono i mezzi di trasporto possano sapere dove e come orientare le loro strategie di sviluppo.
*Presidente di Unrae Veicoli Industriali