Andrea Dell’Orto, presidente di Ancma
Sì al piano della mobilità ciclistica
La Commissione Lavori Pubblici del Senato ha approvato, in via definitiva, il disegno di legge n.2977 sullo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica. Il provvedimento diventato legge introduce nel nostro ordinamento il Piano generale della mobilità ciclistica, che disciplina lo sviluppo della mobilità su due ruote a livello urbano, regionale e nazionale, attraverso l’individuazione delle ciclovie che costituiscono la rete ciclabile nazionale “Bicitalia”, misure per la sicurezza dei ciclisti, per l’accesso a parcheggi, stazioni ferroviarie e aeroporti e l’introduzione dei “biciplan”, piani di mobilità ciclistica che dovranno essere redatti dai Comuni. L’approvazione giunge dopo un iter articolato e problematico, che ha subito numerose interruzioni e riprese all’interno dei diversi organi parlamentari, nell’imminenza dello scioglimento delle Camere. Fondamentale è stato il supporto dell’on. Paolo Gandolfi, relatore del disegno di legge alla Camera, che con il suo lavoro ha contribuito a ottenere lo sblocco di una situazione in stallo e del ministero dei Trasporti che fin dall’inizio ha sostenuto il provvedimento.
Le sollecitazioni di Ancma & C
Confindustria ANCMA – insieme a FIAB, FCI e tante altre associazioni del mondo bici – aveva in più occasioni sottolineato l’importanza di un provvedimento che – per la prima volta in Italia – getta le basi per uno sviluppo organico e pianificato della mobilità ciclistica sulle nostre strade. Dal punto di vista industriale, la bicicletta ha un forte radicamento nel territorio nazionale. Le aziende italiane producono un fatturato di 1 miliardo di euro e danno lavoro a 12mila addetti. La bilancia commerciale del settore è in attivo per 66 milioni di euro, a testimoniare una vocazione della bici italiana ai mercati internazionali. In particolare, il segmento delle e-bike rispecchia un crescente interesse degli utenti finali per un prodotto innovativo e versatile: nel 2016 sono state commercializzate 120 mila biciclette a pedalata assistita, pari a un incremento del 120% rispetto all’anno precedente. Anche il mercato delle biciclette tradizionali, nell’ultimo biennio, è cresciuto del 2%.
Il neopresidente Dell’Orto parte bene
«La bicicletta – dichiara Andrea dell’Orto, neopresidente di Confindustria ANCMA – è sempre più al centro del dibattito pubblico sulla mobilità e offre il contributo più evidente agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea e recentemente recepiti dal nostro Paese attraverso la Strategie Energetica Nazionale. Grazie alle due ruote l’industria italiana può offrire un significativo contributo all’economia del Paese e alla sostenibilità ambientale dei trasporti. Nella prossima legislatura ci aspettiamo che Governo e Parlamento diano continuità al lavoro intrapreso a favore della bicicletta e mettano anche in campo misure concrete per lo sviluppo della mobilità a 360°». «Con questa legge per la prima volta in Italia si attribuisce la responsabilità al Governo di promuovere la mobilità in bicicletta».
L’impegno dell’on. Gandolfi
Afferma l’on. Paolo Gandolfi, membro della Commissione Trasporti della Camera. «In altre parole la bicicletta entra a pieno titolo tra i mezzi di trasporto utili a risolvere i problemi di mobilità, soprattutto nelle città. È l’inizio vero di una stagione nuova che si spera lunga e benevola per la qualità ambientale, la sicurezza stradale, il benessere dei cittadini e la qualità urbana, perché a questo portano tante biciclette in più sulle nostre strade. Last but not least, una legge che aiuta un settore economico in cui siamo i migliori nel mondo e ci voleva!».