Sevel: premio per il miglior sistema duale in Italia 

Importante riconoscimento per lo stabilimento Sevel di Atessa. Insieme a l’ITS Sistema Meccanica di Lanciano ha infatti vinto il Premio di Eccellenza Duale 2020. In particolare, ha trionfato nella categoria ITS come il miglior progetto italiano di integrazione fra Aziende e Scuola finalizzato all’inserimento dei talenti nel mondo del lavoro.

Il concorso

Il concorso era rivolto alle aziende impegnate nella realizzazione di progetti di formazione duale in Italia. Pvvero ii progetti con gli studenti impegnati in attività formative in aula e in azienda. L’importante riconoscimento è stato consegnato al responsabile delle risorse umane, Antonio Viggiano. Presenti poi alla cerimonia on-line l’Ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling, del Consigliere Delegato della CCIAA Italo-Germanica Jörg Buck, del Vice Presidente di Confindustria Giovanni Brugnoli e della rappresentante del MIUR Antonietta Zancan.

Il progetto di Sevel

Il progetto, chiamato “Working on new generation’ development”, è stato avviato nel 2018 grazie ad una collaborazione virtuosa con l’ITS. Prevede la realizzazione annuale di un corso dedicato alla formazione da 1800 ore di training così distribuite: 1000 ore di formazione (aula e simulazione) e 800 ore di project work all’interno delle unità operative (lastratura, verniciatura e montaggio). Le ore di formazione sono quindi erogate sia dall’ITS e sia all’interno della Sevel Academy. E’ un centro di formazione di altissima eccellenza che ha permesso di alternare equamente la formazioned’aula con la simulazione. 


Dichiarazioni

“Il premio di eccellenza duale rappresenta per noi il giusto coronamento di un percorso di successo avviato da tre anni con l’ITS Sistema Meccanica di Lanciano. Contribuire allo sviluppo professionale dei talenti e alla crescita socio-economica del nostro territorio è lo spirito che anima l’azienda. Valori che ci guidano e che ci permetteranno di consolidare la nostra leadership nel mercato dei veicoli commerciali leggeri”. Così ha commentato proprio Antonio Viggiano.

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