Seat Tarraco, finita la lunga attesa
di Piero Evangelisti
All’impressionante crescita dei Suv nel mercato dell’auto hanno contribuito non soltanto le nuove scelte dei clienti ma, in eguale misura, l’enorme massa di nuovi modelli che hanno debuttato negli ultimi anni, con costruttori che in breve tempo hanno formato una gamma completa di successo. È il caso di Seat, arrivata nel segmento un po’ in ritardo rispetto ad altri concorrenti, ma che ha rapidamente colmato il gap con una famiglia di Suv che si completa in questi giorni con la grande Tarraco che, presentata in ottobre al Salone di Parigi, può essere finalmente ordinata nelle concessionarie della marca spagnola.
È l’ammiraglia che mancava (può arrivare a ospitare fino a sette persone in un ambiente ampio e confortevole), che verrà costruita dalla Volkswagen a Wolfsburg. La prima Seat prodotta nella “capitale” del gruppo, ma ciò non impedisce che Tarraco, così come le sorelle Arona e Ateca, possa considerarsi un’autentica “made in Barcelona”.
Una gamma ampia
Attualmente Tarraco viene proposta con tre motorizzazioni: benzina 1.5 Tsi da 150 cv e due turbodiesel 2.0 Tdi con potenze di 150 e 190 cv. La trazione integrale 4Drive, abbinata al cambio a doppia frizione Dsg, è disponibile soltanto per le versioni diesel. Tra i punti di forza di Tarraco ci sono le tecnologie di sicurezza e di connettività (settore, questo, dove Seat è sempre stata all’avanguardia tra i marchi generalisti) contenute nei diversi equipaggiamenti, una lunga serie di dispositivi tra i quali troviamo anche la prevenzione del Roll over, sistema assai utile nella guida in fuoristrada.
Tre sono i livelli di allestimento previsti che lasciano aperto il campo alla personalizzazione – Style, Business e Excellence – che, incrociati con i tre propulsori, danno vita a un listino prezzi che parte dai 20mila euro della Style Tsi 150 cv e sale fino ai 43mila euro della Excellence Tdi 190 cv 4Drive con cambio Dsg.