Ateca, il primo Suv prodotto da Seat
Seat e la sua visione sul design “controcorrente”
Le auto del futuro saranno a propulsione elettrica, dotate di dispositivi che consentono di muoversi senza l’intervento del guidatore e completamente connesse con la rete e con tutto ciò che essa mette a disposizione. Quando questo scenario comincerà a prendere forma, e ci vorranno ancora molti anni, le automobili dovranno puntare tutto sul design per distinguersi, perché differenziarsi sul piano delle prestazioni (il motore elettrico non consente tante variazioni sul tema come accade oggi con i motori convenzionali) non sarà facile e le assistenze alla guida, raggruppate sotto l’acronimo Adas, sono ormai patrimonio di tutti i costruttori. Stupisce, quindi, la notizia giunta da Martorell, a Nord di Barcellona, quartier generale e fabbrica della Seat, che ormai al Centro stile della marca catalana del Gruppo Volkswagen ci sono più persone impegnate nel design di plance e schermi di quelle che si occupano del design esterno. Non vi è dubbio, come sottolineano in Seat, che dai tempi dell’autoradio estraibile tutto sia cambiato e che i pollici di un display, e se questo sia di tipo “touch” oppure no, possano influire nella scelta di un’auto, ma mettere in secondo piano le forme esterne ci sembra azzardato. Anche in questo caso, infatti, si tratta di tecnologie accessibili a tutte le Case – può cambiare il fornitore di software o il server ma il risultato non cambia – e difficilmente potranno fare la differenza ( tutto come sempre si giocherà su prezzi di listino e promozioni) nella scelta di un’auto che il cliente deciderà di andare a vedere in showroom dopo essere stato positivamente influenzato, e in alcuni casi affascinato, dalle forme del modello. Chissà cosa ne pensa di questa rivoluzione Walter de Silva, il padre del design di tutte le auto del Gruppo Volkswagen degli ultimi anni e di quelle che vedremo nei prossimi mesi. Peccato che sia andato in pensione troppo presto.
Piero Evangelisti