Saloni, cambia tutto. Ma occhio alla passione

Il Salone di Ginevra di quest’anno può fare da spartiacque tra il vecchio modo di concepire le rassegne dedicate all’automobile, e il nuovo corso che si ispira al Consumer electronics show di Las Vegas e al Mobile world congress di Barcellona. Le defezioni arrivate da Francoforte, lo scorso anno, e prima ancora da Parigi, hanno fatto partire un vero allarme rosso. I grandi Saloni europei dell’automobile, in pratica, sono in forte sofferenza. E la prognosi non è di guarigione, bensì di un peggioramento. Sempre che non si ricorra a una terapia d’urto.

Il nuovo corso

Insomma, c’è da chiedersi perché l’automobile reciti la parte del leone in rassegne tutt’altro che dedicate ai motori, per esempio la Design week di Milano collegata al Salone del mobile, le Settimane della moda, i vari eventi con protagonisti la mobilità e l’ambiente. Oltre, ovviamente, ai sopracitati Ces americano e Mobile catalano nei quali, a farla da padrone, sono l’auto del futuro, la guida autonoma e tutto lo scibile sulla connettività. A rovinare la festa alle Fiere organizzatrici è stato soprattutto Internet, a cui si sono aggiunti i social. Di un modello nuovo o di un concept si sa tutto già prima della sua presentazione, quasi si può toccare con mano. Ginevra tiene ancora botta anche se quest’anno alcune Case, tra cui Opel e Ds, hanno deciso di non partecipare.

La mossa di Ginevra

Però bisogna cambiare, vivere di rendita in questo momento può risultare molto pericoloso. E così il presidente del Salone svizzero, Maurice Turrettini, ha sfoderato il suo asso, aprendo di fatto un nuovo corso per l’evento annuale svizzero. Ginevra andrà a braccetto con l’Ifa di Berlino, il grande evento legato all’elettronica di consumo. Una partnership che può dare origine a sviluppi importanti. In pratica, il Salone di Ginevra sarà presente a l’Ifa di Berlino, e quest’ultimo al Palexpo svizzero. Nel 2019, dunque, l’esposizione sul lago Lemano cambierà volto. L’auto, comunque, resterà al centro dell’attenzione. Cambierà, probabilmente, il modo di presentarla: si darà più spazio ai contenuti elettronici, ai servizi e all’autonomia delle batterie. E la passione? Il campanello d’allarme suona già.

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