Rimorchiati: ci vogliono sostegni strutturali, il parco ha 17 anni

di Paolo Starace, presidente di Unrae Veicoli Industriali

Per la prima volta nell’anno in corso il confronto mensile sul 2020, per quanto riguarda il mercato dei rimorchiati, evidenzia un segno negativo (-11,2%), mentre quello su base annua con il 2019, cioè prima della pandemia, si attesta su un modesto 1,1% in discesa. A questo punto è ormai evidente che tutto il comparto dei veicoli  destinati al trasporto di merci sta andando in sofferenza. In grande difficoltà è soprattutto il  mercato dei veicoli trainati: se non riceve adeguati sostegni mirati a un rinnovo significativo del parco, anche in forme non finanziarie, continuerà sulla strada di un invecchiamento progressivo (siamo ormai a 17 anni di anzianità media), compromettendo sicurezza, efficienza ed affidabilità e, quindi, competitività dell’autotrasporto italiano. I nuovi Decreti di finanziamento degli investimenti, in via di perfezionamento per la  pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”, nonché l’accelerazione che il MIMS intende dare alle  procedure per l’affidamento agli operatori professionali delle revisioni dei veicoli pesanti e dei loro rimorchi, possono essere considerati segnali incoraggianti. È necessario però che il sostegno al mercato venga realizzato in modo strutturale e con prospettive  realistiche, mentre i controlli periodici su veicoli e trainati dovrebbero diventare sempre più  frequenti e severi in funzione dell’anzianità. Sostenibilità e sicurezza della circolazione sono  due variabili interdipendenti: in questo senso il rinnovo del parco è indilazionabile.

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