Rimorchi e semirimorchi: rinnovo del parco urgente

di Paolo Starace, presidente di Unrae Veicoli Industriali

I risultati di marzo del settore rimorchi e semirimorchi rappresentano lo stato reale del comparto . Finiti, infatti, i recuperi delle immatricolazioni dopo le chiusure della prima fase della pandemia, il mercato si va assestando sul trend negativo che siamo purtroppo abituati a vedere da tre anni a questa parte. Il rinnovo green del parco circolante e la diffusione delle motorizzazioni alternative non sono ancora una realtà tangibile. Eppure, se si guarda all’innovazione tecnologica applicata sui veicoli già presenti sul mercato, si può vedere chiaramente come quelli rimorchiati abbiano fatto importanti passi avanti sia dal punto di vista della sicurezza, sia in termini di risparmio energetico e quindi di contributo alla diminuzione di gas climalteranti.

Dalla diminuzione delle tare al design aerodinamico, alla capacità di dialogare col veicolo trainante per contribuire al controllo costante delle condizioni di marcia, oggi il veicolo rimorchiato è soggetto attivo nel processo di transizione verso una mobilità sempre più sostenibile. Per questa ragione è di fondamentale importanza accelerare il rinnovo del parco dei veicoli rimorchiati, non solo attraverso la destinazione di incentivi economici mirati, ma anche ricorrendo a pratiche a costo zero per lo Stato, come controlli periodici più severi e ravvicinati in funzione dell’anzianità del mezzo o rendendo più stringenti le norme che disciplinano l’importazione di usato dall’estero.

Nella stessa ottica, è necessario incentivare l’adozione di quegli allestimenti specifici che – dovendo utilizzare una fonte autonoma di energia – impiegano tecnologie avanzate che sfruttano energie rinnovabili.

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