Rimorchi e semirimorchi: futuro sempre incerto

di Paolo Starace, presidente di Unrae Veicoli Industriali

I primi otto mesi del 2021 del settore rimorchi e semirimorchi chiudono praticamente alla pari con quelli del periodo pre pandemia, attestandosi a -0,3% sul corrispondente periodo del 2019, con 10.370 veicoli. Tenendo ancora a riferimento il 2019, i mesi di luglio e agosto consentono di recuperare il terreno  perduto e riportano il mercato ai livelli pre-pandemia. Continua in proposito ad apparire evidente l’interdipendenza del settore con l’andamento del mercato dei veicoli industriali. Per  questa ragione l’incertezza sul prossimo futuro permane a causa della scarsa disponibilità o  mancanza delle componenti necessarie ad allestire i veicoli e dei conseguenti riflessi sui costi  di produzione che non risparmia neppure questo comparto.

Da qui l’essenziale importanza di continuare a sostenere il settore, i  cui effetti si estendono anche in ambiti attigui e altrettanto rilevanti per l’economia nazionale,  come gli allestitori, i produttori di componenti e le reti di vendita e assistenza, con evidenti  benefici per l’intera filiera. Mentre aspettiamo che diventino operative le disposizioni per l’affidamento anche agli  operatori professionali delle revisioni periodiche dei veicoli pesanti, rimorchi compresi,  auspichiamo che il Decreto ministeriale e le relative diposizioni attuative per il rinnovo dei  contributi agli investimenti per il periodo 2021-2023 vengano pubblicati nel più breve tempo  possibile. Naturalmente, continuiamo a insistere anche sulla necessità di un effettivo  ammodernamento e potenziamento della Motorizzazione, in ottica di digitalizzazione dei  servizi, attingendo alle risorse del PNRR.

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