Il presidente del Gruppo Renault, Carlos Ghosn
Renault, per Ubs il piano “Drive the Future” vale 100 euro per azione
di Ennio Montagnani
Gli analisti di UbsS hanno passato al microscopio i dati del piano Drive the future presentati da Renault che prevedono per il 2022, in particolare, 70 miliardi di ricavi, 7% di margini operativi (rispetto al 6,4% dei dati di esercizio 2016), free cash flow positivi tutti gli anni. L’Ebit (margine operativo netto) del gruppo dovrebbe aumentare del 50% (rispetto ai valori dello scorso anno) grazie a 4 fattori: 1) un risparmio di un miliardo di euro supplementare nei costi aziendali complessivi, senza tuttavia intaccare gli investimenti (previsti in aumento) in ricerca e sviluppo (R&S), 2) tasso di utilizzo più elevato, 3) vendite al di fuori dell’Europa capaci di generare il 50% dei profitti di gruppo (rispetto al 25% di oggi), 4) maggiori sinergie nelle alleanze (quelle con Nissan e Mitsubishi). Mentre Nissan prosegue nel rafforzare la propria leadership globale nei motori elettrici , Renault punta a produrre la nuova generazione di motori elettronici in-house con una riduzione dei costi del 20%. Renault inoltre prevede di razionalizzare la sua linea di motori diesel e di lanciare un robotaxi entro il ’22.
Carta geografica e stime
Secondo gli analisti di Ubs “Drive the future” punta a un pool di profitti geografici equilibrati. In Europa, Renault scommette su una crescita flessibile con il miglioramento del mix di canali aiutato dal rinnovo dei prodotti Dacia. La Russia, in particolare, ha il potenziale per diventare un mercato di rilievo per la Renault con un utile operativo elevato e una quota di mercato complessiva del 30%. In Cina, invece, è prevista un’accelerazione con oltre 550 mila unità vendute nel 2022 (contro le 35mila dello scorso anno), sulla scia di 9 prodotti dedicati molti dei quali elettrici. Anche l’Iran potrebbe rappresentare un mercato interessante con oltre 150mila unità vendute entro il 2022.Sulla base di questi presupposti, gli analisti di Ubs stimano che il progetto “Drive the future” possa valere utili per azione (eps) di circa 18 euro nel 2022 (dai 12,6 euro del 2016). Il dividendo per azione (dps) dovrebbe aumentare progressivamente portandosi, dai 3,7 euro per azione attuali, fino ai 4,3 euro (esercizio 2021). Tradotto in pratica, gli analisti di Ubs attribuiscono un giudizio “buy” (acquistare) al titolo Renault con un prezzo obiettivo a 12 mesi di 100 euro per azione, cioè il 18% circa in più rispetto alla chiusura del 13 ottobre scorso alla Borsa di Parigi (a 84,65 euro). Tenendo conto anche del dividendo atteso per il prossimo anno (pari a 4,3 euro per azione, ovvero il 5% in termini dividend yield), il rendimento potenziale a 12 mesi dell’investimento nel titolo Renault potrebbe generare per gli analisti di Ubs un guadagno complessivo del 23%.